Saranno i comuni a muovere i tentacoli della piovra fiscale sui nostri soldi in banca
Come la piovra, il fisco allunga i suoi tentacoli ovunque. E adesso anche i comuni ci torchieranno modello agenzia delle entrate.
Se non si adotta qualche correttivo più umano, la “cifra” della manovra finanziaria di quest’anno si chiamerà accanimento. Trasformando i contribuenti italiani in sudditi della Repubblica delle tasse. E’ una specie di dichiarazione di guerra ai poveri da chi detiene le leve del governo. Ci andranno di mezzo i contribuenti che hanno contenziosi con i comuni e non certo i grandi evasori.
E’ la piovra fiscale
Ormai siamo alla maledizione delle tasse, dei tributi, di qualunque prelievo che ci è imposto forzatamente. Salvini lo ha chiamato Stato di polizia fiscale. Dal governo il solito gnegnè per urlare alla demagogia, ma anche dai tecnici del Senato la moltiplicazione delle imposte è stata calcolata a suon di cifre altisonanti. Persino Repubblica non ha potuto evitare di spiegare che cosa c’è scritto nell’articolo 96 della legge di bilancio: briglia sciolte ai sindaci.
Tra le tante cose sbagliate della manovra, c’è persino la beffa riservata alle popolazioni terremotate. Il governo ha detto no alla proroga delle esenzioni del pagamento dell’Imu sugli immobili ancora inagibili. Siamo allo sciacallaggio fiscale.
Eppure, i quattrini ci sono. Ancora una volta l’Italia corre verso il deficit pur di continuare a finanziare quello che è diventato un lasciapassare persino per delinquenti ed ex brigatisti. E’ sempre Pantalone a pagare per il reddito di cittadinanza con gli otto miliardi stanziati. Basterebbero per rimettere in sesto l’Alitalia o magari l’Ilva. Allo sviluppo si preferisce l’assistenzialismo. Su questo è stata durissima ieri in conferenza stampa Giorgia Meloni, che ha spiegato il senso delle proposte alternative di Fratelli d’Italia nei 520 emendamenti depositati, molti di meno dei ben quattromila e cinquecento della sola maggioranza. Perché è stato fatto dalla destra un lavoro serio per sostenere cittadini e imprese, a partire dalla rivalutazione di quelle pensioni che hanno “aumentato” in maniera ridicola. Ovvero del sostegno alle forze dell’ordine, praticamente inesistente.
E colpiscono ancora la casa
Purtroppo, non è questo il governo che può affrontare una situazione economica davvero complessa. Lo testimonia persino la volontà, davvero pervicace, di colpire il bene casa. Mentre precipitano le compravendite immobiliari, l’esecutivo non trova di meglio che stangare i proprietari con la riforma Imu-Tasi. La casa è sempre più il bancomat per finanziare la spesa pubblica.
Nel complesso della manovra, le tasse aumenteranno di 6 mld per il 2020, di 11 l’anno successivo. E la plastic tax non è altro che una forma di Iva occultata, ha denunciato la Meloni, “perché aumenterà il costo del prodotto”.
La vergogna del SalvaStati
A questo aggiungiamo le spericolate manovre del presidente del Consiglio in sede europea. Non si può certo mettere il bavaglio, ad esempio, alle sacrosante proteste per la vergognosa condotta di Conte sul SalvaStati. Perché si tratta di altri miliardi degli italiani che regaliamo ad altri Stati senza poterne beneficiare direttamente, a meno di non subire il commissariamento del nostro Paese. Ne abbiamo già versati 15, per il cosiddetto meccanismo europeo di stabilità, e ci siamo impegnati a cacciarne oltre cento. Tanto per capire di che parliamo, il tutto nel bel mezzo di una legge di bilancio che ce ne costa trenta.
Ormai siamo alla sfrontatezza da parte di chi ci governa in questa maniera