“Nonna, dammi i soldi”. E poi il nipote la uccide a mani nude
Una nonna è stata massacrata di botte da suo nipote e per le lesioni subite ha perso la vita.
L’orrore a Ferrara, dove una signora di 71 anni è deceduta in ospedale a seguito della violenza subita. Un omicidio assurdo quanto efferato, che secondo le prime ricostruzioni e ipotesi degli inquirenti, sarebbe avvenuto per una banale questione di soldi.
L’omicida è P.A., ragazzo di 22 anni. La sua furia cieca è scoppiata mentre si trovava con la nonna in auto, in transito tra via Modena e via Marconi. I due hanno iniziato a discutere, dunque la discussione si è trasformata in una lite e da qui è degenerata: il giovane l’ha massacrata di pugni.
Come riportato da Il Resto del Carlino, ad assistere al selvaggio pestaggio è stato un appuntato dei carabinieri fuori servizio, attorno alle 21 di mercoledì sera. La vittima, M.L.S. è stata immediatamente soccorsa dal militare e da un passante. Dunque la chiamata al 118 per i soccorsi e la disperata corsa in ospedale – al nosocomio di Sant’Anna– dove la 71enne è però trapassata.
Allo stesso tempo, il 22enne è stato prontamente bloccato dal carabiniere e portato in caserma, dove alla presenza del pubblico ministero Barbara Cavallo è stato interrogato durante la notte. Da quanto scrive il quotidiano locale, però, l’omicida si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Ciò detto, l’omicida si trova attualmente in stato di arresto con l’accusa di omicidio volontario.
Dalle ricostruzioni è emerso che il ragazzo, in probabile stato di alterazione psico fisica, fosse stato preso in affidamento dai nonni dopo il divorzio dei genitori e fosse già stato arrestato nel 2018 per estorsione sempre nei confronti dei nonni.
La dinamica dei fatti
Le 21:10 è l’ora “x” quando una donna di passaggio nota una vettura procedere a bassissima velocità sulla carreggiata, cosa che la insospettisce. Dunque si rende conto di quanto stesse avvenendo all’interno di quell’abitacolo e contatta prontamente il cognato-carabiniere, presso il quale si stava recando a cena. Il militare si mette in moto, avvisa la centrale e si reca sul luogo teatro della violenza. Qui, grazie all’aiuto di un ragazzo in transito – un parrucchiere originario del Pakistan – placano il nipote omicida. Quindi l’arrivo sul posto del personale medico-sanitario dell’ambulanza: durante il viaggio all’ospedale di Cona M.L.S. è viva, ma al suo arrivo in Pronto Soccorso il suo cuore smette di battere per sempre.
Fonte: ilgiornale