Strage di Bologna, l’ennesimo mistero: sparite 24 foto delle vittime scattate dai medici legali
Strage di Bologna, riceviamo da Massimiliano Mazzanti e volentieri pubblichiamo:
Caro direttore,
l’album fotografico della Medicina Legale – regolarmente allegato agli atti del primo processo per la strage di Bologna – è stato ritrovato dall’avvocato Alessandro Pellegrini, legale dell’ex-Nar, Gilberto Cavallini. Che è, attualmente, sotto processo processo con l‘accusa di concorso in strage per l’attentato del 2 agosto 1980.
L’album fotografico è conservato nella sede dell’Archivio di Stato di Bologna. Dove si può consultare ma, solo, dietro autorizzazione del presidente del Tribunale.
E’ certamente l’album fotografico realizzato nell’Istituto universitario bolognese, dal momento che, tra le foto, c’è anche quella originale dello “scalpo”. Foto che il Secolo d’Italia ha recentemente pubblicato.
E’ la foto che ritrae il lembo di volto attribuito, erroneamente, a Maria Fresu. La giovane madre sarda “scomparsa” nella strage di Bologna. L’unica vittima che risulti, ufficialmente, disintegrata.
Trovate solo 92 foto scattate dal professor Ricci alle vittime della strage di Bologna
Nessun mistero, dunque, sull’esistenza di quelle foto e sulla loro collocazione. Però non tornano i numeri.
La ricevuta della stessa Medicina legale, quella con cui il professor Ricci chiese il risarcimento delle spese – 348 mila lire -, parla di 116 fotografie. All’Archivio di Stato, invece, l’album è composto solo da 92 scatti.
A queste, nel fascicolo, sono state aggiunte altre 13 foto scattate da qualcuno per conto dell’Arma dei Carabinieri sempre nell’ambito della strage di Bologna.
Pertanto, mancano all’appello 24 fotografie. Non ci sono altri elementi utili, nel fascicolo in cui sono tutt’ora conservate, che consentano di capire come siano state acquisite e catalogate.
E, quel che è peggio, senza alcuna possibilità di sapere cosa ritraessero quegli scatti mancanti.
Quel che è sicuro, è che qualcosa o qualcuno ritraevano, dal momento che era stato richiesto il rimborso anche per quelle e che qualcun altro ha ritenuto fosse meglio sottrarle alla vista di tutti.
Tutte le foto, per di più, sono prive di didascalie che consentano di attribuire ciascuna immagine a un qualsiasi nome preciso delle vittime della strage di Bologna.
Le foto sono affastellate in una confusione tale da renderle praticamente inutili a qualsiasi fine investigativo. E anche questa è una stranezza di non poco conto.
E’ chiara l’analisi effettuata dall’avvocato Pellegrini. A nessuno dei corpi della strage di Bologna, pur martoriati, ritratti in quelle immagini può essere sovrapposto lo scalpo che fu attribuito a Maria Fresu.