Ruini e Salvini, incontro segreto. Chiesa e Lega ora sono più vicine, grazie a Giorgetti
Ruini e Salvini, un incontro segreto che ovviamente trapela. E fa notizia. Il cardinale, già capo dei vescovi e convinto che il dialogo con la Lega sia da percorrere, ha visto il leader della Lega martedì scorso. A fare da mediatore Giancarlo Giorgetti, ma ha giocato un ruolo anche l’ex ministro Lorenzo Fontana, vicino al cattolicesimo tradizionalista.
L’incontro con Ruini è la logica conseguenza dell’apertura da parte del cardinale al dialogo con la Lega. Ruini, in un’intervista al Corriere, aveva detto che i sovranisti non vanno demonizzati e che anzi con loro occorre dialogare. Aveva inoltre “assolto” lo stesso Salvini per l’ostentazione del rosario: “Il gesto può certamente apparire strumentale e urtare la nostra sensibilità. Non sarei sicuro però che sia soltanto una strumentalizzazione. Può essere anche una reazione al politicamente corretto, e una maniera, pur poco felice, di affermare il ruolo della fede nello spazio pubblico”.
Salvini aveva ringraziato Ruini e aveva espresso il desiderio di incontrarlo. Il terreno dunque era dunque preparato a dovere per il faccia a faccia con il cardinale. Le parole di Ruini avevano avuto conseguenze all’interno della Chiesa. Non a caso dopo la sua intervista di apertura era giunto il secco no di monsignor Nunzio Galantino. Da ricordare che Papa Francesco ha di recente nominato Galantino alla guida dell’Amministrazione della Sede Apostolica. Una mossa giudicata come un avvertimento all’ala tradizionalista della Chiesa. Scontato il no di Padre Bartolomeo Sorge, il gesuita supporter di Leoluca Orlando ed ex direttore di Civiltà Cattolica. Autore tra l’altro di un tweet velenoso contro Salvini: “Non basta baciare il rosario, lo fece anche Giuda…”.
L’incontro con Ruini di certo aiuta in questo momento la strategia di Salvini: mostrarsi più moderato e dialogante, meno polemico e meno amante della “ruspa”. Un cambio di passo che alla lunga potrebbe convincere nelle gerarchie ecclesiastiche anche i più riottosi e ostili alle aperture verso il Carroccio.