I radical chic tollerati con i migranti, odiatori con Salvini
Cos’hanno in comune lo Chef Rubio, lo scrittore Roberto Saviano, il giornalista Gad Lerner, il vignettista Vauro, il medico Gino Strada e il fotografo Oliviero Toscani? Sì, d’accordo, sono tutti di sinistra, ma non solo. Sono tutti degli hater che disprezzano e odiano Matteo Salvini.
Le insinuazioni di Chef Rubio
Un odio così profondo che, lo scorso maggio, quando il Centro di Smistamento Postale di Roma intercetta un proiettile diretto all’allora titolare del Viminale, il cuoco e conduttore tivù Chef Rubio ne approfitta per insinuare che si tratti di una farsa.“A me ‘sta storia che ogni volta che fai figure di m… con le piazze vuote ti arriva una busta con un proiettile mi puzza.
E poi facci sapere come stanno andando le indagini sui casi precedenti. Renditi più credibile”, dice lo Chef in un video riferendosi a una manifestazione che, secondo i media, non sarebbe stata affollata come di consueto. E, quando Salvini accusa un malore mentre si trova a Trieste per la commemorazione dei due poliziotti uccisi, ecco una nuova assurda insinuazione: “Ogni volta che fa una figuraccia il giorno dopo magicamente arriva qualcosa: proiettili in busta, coliche etc etc. Visto che ti fai le foto pure quando te fai le analisi del sangue per far vedere quanto sei bravo, perché non ci fai vedere il referto medico? Non vale postdatarlo”. E proprio i continui messaggi di odio verso Salvini, ma anche verso le forze di polizia e lo Stato di Israele sono state fatali per Chef Rubio che, dopo aver offeso la memoria dei due agenti uccisi, è stato prima rimproverato via Twitter dal conduttore Massimo Giletti (col plauso di Salvini) e poi licenziato da Discovery Channel per l’inesorabile calo di ascolti, seguito alle innumerevoli polemiche. “Inammissibile che un ladro riesca a disarmare un agente. Le colpe di questa ennesima tragedia evitabile risiedono nei vertici di un sistema stantio, che manda a morire giovani impreparati fisicamente e psicologicamente. Io non mi sento sicuro in mano vostra”, twitta Rubio attribuendo di fatto la colpa della morte dei due poliziotti a Salvini. Una vera ossessione. Chef Rubio: “Salvini? La busta col proiettile mi puzza”Pubblica sul tuo sito
Gli insulti del vignettista Vauro
Un’ossessione che negli anni ha colpito anche Vauro Senesi che ha attaccato il leader della Lega in tantissime sue vignette rappresentandolo come un fascista o in versione da migrante denutrito, ribattezzandolo ‘Matteo Scheletrini’ (anche per via degli scheletri che il leghista potrebbe avere nel suo armadio). In televisione, invece, Vauro insulta Salvini dandogli del “fascista” e del “razzista”, mentre quando scoppia il caso ‘Sea Watch’ il ministro dell’Interno diventa uno “sbruffone” e “un mascalzone”. Ma, oltre alle vignette in cui Salvini viene dipinto come il nuovo Mussolini, ce n’è una che spicca più di ogni altra: quella in cui il ‘Capitano’ viene trafitto da un colpo di pistola. In un’altra occasione, poi, il vignettista pubblica sul sito di Michele Santoro sette modi per uccidere l’ex ministro del governo gialloverde, trovando ovviamente la sponda dell’amico giornalista.“Al fine di liberarci da un ministro dell’Interno squallidamente ignorante che dovrebbe garantire la sicurezza di ogni cittadino, indipendentemente dalla sua razza e dalle idee politiche e religiose che professa, offro congrua ricompensa a un killer in grado di mettere in pratica uno dei sette modi indicati da Vauro per ucciderlo. Con la preghiera di contattarmi con la massima urgenza”, scrive Santoro sul suo sito. Vignette, fantocci, murales. Ecco l’odio verso Salvini
Per gli intellettuali di sinistra Salvini è il male assoluto
Sempre in campo giornalistico non potevano mancare gli insulti al vetriolo lanciati da Gad Lerner che non ultimamente perde occasione di presentarsi alle varie manifestazioni del Carroccio con la viva speranza d’essere insultato dai militanti leghisti.“Salvini è un gattone che ha bisogno di masticare nemici o di mettere alla gogna le persone. Io sono una piccola preda e il mio bottino risulta essere piuttosto modesto, con altri, come Fazio, si è approfittato del fatto che le cifre erano davvero elevate”, disse negli scorsi mesi. Nulla rispetto a quando il giornalista, nel 2016, gli augura la morte: “Esplode bomba all’idrogeno in Corea del Nord e provoca terremoto. Peccato che Salvini e Razzi non si trovassero nella loro patria elettiva”. Per lo scrittore Roberto Saviano,invece, il leader della Lega è stato il “ministro della Malavita”, ma soprattutto era così “pericoloso” da meritare la “galera” per come trattava i migranti. Oggi, invece, deterrebbe, in tandem con Giorgia Meloni, la responsabilità degli attacchi subiti da Liliana Segre. Una sfilza di insulti che, paragonati a quelli pubblicati da Adriano Sofri nella sua rubrica sul Foglio, sembrano dei complimenti.“Senti, brutto stronzo” è il titolo del pezzo scritto dall’ex brigatista che dice in sé già tutto quel che può essere il contenuto dell’articolo, pienamente condiviso da Saviano. Per la scrittrice Michela Murgia, quella che si è inventata il “fascistometro”, il leader del Carroccio è “fannullone”, “codardo” e “disumano”. L’attrice Asia Argento, invece, è stata più diretta e spontanea e, con un tweet, ha sentenziato: “Salvini merda”.
Il cattivismo dei buonisti Gino Strada e Oliviero Toscani
Non meno delicati sono gli epiteti rifilati negli ultimi anni da Gino Strada che, quando è nato il governo giallorosso, ha esultato: “Salvini fuori dal governo è un fattore positivo per gli italiani, a prescindere dalla sua posizione anche di ministro dell’Interno. Di tutto abbiamo bisogno, fuorché di bulletti, di reazionari senza alcuna idea delle istituzioni, di gente che non ha mai lavorato, che non ha nessuna competenza, che non conosce i meccanismi democratici…”. Salvini, secondo il fondatore di Emergency, è uno “sbirro”, un “bullo”, un “fascista”, un “razzista” e un“paladino dell’ignoranza”. 25 Aprile, Gino Strada in corteo: “Salvini è un fascista, spero si tolga dai c……i”Pubblica sul tuo sito
Dello stesso tenore sono da considerarsi le affermazioni di Oliviero Toscani che, intervistato a La Zanzara poco dopo il voto delle Europee, ha detto: “Uno che ha votato Lega non capisce tanto, capisce fino ad un certo punto, non capisce il futuro. Capiranno, ma ci vuole tempo. Ancora non siamo civili”. E sempre dai microfoni de La Zanzara, in seguito, ha rincarato la dose: “Salvini ha 45 anni, ma cosa ha fatto? Un cazzo. Niente, non ha nessun talento. Se non quello per rompere i coglioni. E poi la Lega non è un partito, ma diarrea”. I paragoni con “Dracula”, “Hitler” o “Mussolini” si sprecano e le volgarità arrivano all’insinuazione che Salvini, possa avere “complessi da travestito”, dal momento che da ministro usava indossare le divise delle varie forze dell’ordine. Un crescendo di insulti che raggiunge il suo apice quando Toscani tuona:“Gli auguro che succeda a suo figlio di essere su una barca e non gli permettono di sbarcare può darsi che gli succeda”.
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