Il Pd adesso torna alla carica: “Su Ius culturae non molliamo”

Dario Franceschini adesso torna alla carica (e con lui tutto il Pd). Il ministro alla Cultura infatti non molla la presa sullo ius culturae e di fatto rilancia il piano fortemente voluto dai dem che strizzano l’occhio agli immigrati.

Nel corso della convention del Pd a Bologna, Franceschini non ha certo usato giri di parole: “Sullo Ius Culturae non ci sarà ragione di opportunità che ci farà fermare”. Insomma sul piatto dello scontro nella maggioranza arriva un altro elemento spinoso che potrebbe spaccare (non sarebbe la prima volta) l’asse Pd-5S. E così, con la mossa di Franceschini, di fatto il grande piano del governo di spalancare le porte agli immigrati comincia a prendere il largo. In questo contesto infatti va ricordato che la prossima settimana ripartirà il dibattito in Commissione per il superamento della Bossi-Fini come proposto da +Europa. Una proposta che ha trovato anche sponde negli ambienti grillini e che di fatto potrebbe cambiare radicalmente le regole per l’ingresso e la permanenza degli immigranti nel nostro Paese.

E su questo fronte non bisogna nemmeno dimenticare le parole del segretario del Pd, Nicola Zingaretti che in modo chiaro già qualche giorno fa ha dato un’indicazione al partito proprio sul fronte dello ius culturae: “Approvare lo ius culturae? Per quanto mi riguarda assolutamente sì e d’ altra parte la società dimostra di essere più avanti rispetto a coloro che siedono in Parlamento. Però servono i voti in Parlamento – ammette – . Noi faremo di tutto per sostenerlo”. “L’abolizione dei decreti Salvini fa parte del programma di governo, quindi è all’ ordine del giorno”.

Parole di fuoco che testimoniano in pieno quanto sia ormai in dirittura di arrivo il piano dei giallorossi per smantellare del tutto le misure che frenano i flussi migratori verso il nostro Paese. Il Pd, dopo la battaglia per la manovra, si prepara a dare una sterzata all’azione dell’esecutivo spostando l’asse sempre più verso sinistra. E così la strategia per un’apertura delle maglie dell’accoglienza testimonierebbe una sostanziale inversione di tendenza rispetto ai gialloverdi. Le parole di Franceschini suonano come una sorta di richiamo ai “buonisti” che da tempo sono in pressing per un governo più per i porti aperti che per lo stop all’accoglienza.

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