Parte la fuga dei grillini: “Molti passeranno alla Lega”
La Lega si prepara ad accogliere diversi grillini che a stretto giro lasceranno ufficialmente il Movimento 5 Stelle.
Non solo a livello nazionale: pure sul territorio non mancano i dissidenti delusi dalla gestione targata Luigi Di Maio, che oltre al disastro sulla questione ex Ilva è riuscito anche nell’impresa di far perdere diverse figure politiche pentastellate. Ad annunciarlo è stato Matteo Salvini a margine di un incontro con la stampa parlando delle elezioni Regionali in Emilia-Romagna, in programma domenica 26 gennaio: “Probabilmente già da questa settimana presenteremo, un primo caso ormai sintomatico, un consigliere comunale di una città capoluogo del gruppo 5 Stelle che aderirà al gruppo della Lega”. E non si tratterebbe assolutamente di un caso isolato: “Ce ne sono tanti, nei consigli regionali e non solo”. Il leader del Carroccio ha poi lanciato una frecciatina ai suoi avversari: “Fossi in Grillo, Conte o Di Maio mi porrei il problema di questa crisi, evidentemente qualcuno ha tradito”.
I casi
È recente l’addio dell’ex sindaco grillino Manuela Sangiorgi, che ha deciso di dimettersi da primo cittadino di Imola per il caos venutosi a creare all’interno del Movimento 5 Stelle. In molti non hanno digerito il matrimonio forzato con il Partito democratico: “Io ho bisogno di appoggio per fare quello che i cittadini mi hanno votato per fare. Oppure diventavo un burattino nelle mani del Pd, cosa che io non voglio essere”.
Ma le piaghe per il M5S non sono finite: Pippo Callipo ha da poco ritirato la sua disponibilità a candidarsi alla presidenza della Calabria sotto il simbolo pentastellato. Ora i grillini sarebbero a un passo dal ritiro: al momento non hanno ancora alcun candidato spendibile su cui contare e potrebbero dunque decidere di non presentare alcuna lista alle prossime elezioni calabresi. Prima dell’imprenditore avevano fatto un passo indietro il medico ambientalista Ferdinando Laghi e il testimone di giustizia, già candidato al Parlamento, Pino Masciari.
Questa situazione inguaia anche il Pd, che aveva ormai dato per certa un’alleanza con gli alleati di governo. Anche perché il grillino Riccardo Tucci aveva dichiarato: “Dobbiamo dialogare con un Pd profondamente rinnovato, che riesca a mettere da parte i vecchi capibastone e che adegui il programma elettorale a quello che ci è più funzionale”. Ma fonti dem fanno sapere che un piano B potrebbe essere quello di individuare un candidato civico con l’intento di prendere i voti anche da parte degli elettori del M5S rimasti senza rappresentanza.
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