Blera, islamico vessa per anni la moglie: la fece abortire a botte perché aspettava una femmina
Blera, musulmano maltrattava da anni moglie e figli. I Carabinieri di Blera (Vt) insieme ai militari per la trattazione dei cosiddetti delitti di ”violenza di genere” del Nucleo Investigativo CC di Viterbo sono intervenuti. I militari hanno messo fine ad anni di violenze morali, fisiche e sessuali cui un 41enne straniero ha sottoposto i componenti del suo nucleo familiare. Si è trattata di una delicata inchiesta giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Viterbo, che è passata attraverso l’azione sinergica di diversi attori sociali. Gli assistenti sociali del comune di Blera e quel Comando stazione Carabinieri, che sono riusciti ad intercettare una situazione di grave disagio in cui versava una famiglia di cittadini stranieri. Ciò è stato possibile grazie alla conoscenza approfondita della realtà locale del piccolo centro della Tuscia.
Blera, continue vessazioni alla famiglia
Gli elementi probatori raccolti hanno permesso di dimostrare come l’indagato sottoponeva a continue vessazioni i componenti della propria famiglia. Oltre ad umiliare la moglie anche per futili motivi, le impediva di uscire di casa se non per il tempo strettamente necessario ad accompagnare i figlia a scuola. E in caso di ritardo la malmenava. La costringeva ad uscire di casa, indossando l’hijab (il caratteristico velo islamico che copre capelli, orecchie e collo). La costringeva, contro la sua volontà, continui rapporti sessuali. Pare che ciò si verificasse anche quando la donna era ricoverata in ospedale per un problema di salute ed aveva bisogno di riposo.
Violenze morali e fisiche durate anni
Una volta, l’uomo ha appreso che la moglie aspettava una bambina. Gravissimo per un musulmano. L’uomo, non gradendo il sesso del feto, l’ha picchiata, provocandole l’aborto. Soprattutto nei momenti in cui abusava di sostanze alcoliche, le violenze morali e fisiche venivano esercitate anche sui figli di cinque e quattro anni. Vittima anche il figlio della donna avuto in una precedente relazione. Proprio nei confronti di quest’ultimo, di tredici anni, gli episodi di violenza erano più frequenti perché non era accettato dal padre. Le risultanze investigative hanno permesso alla Procura della Repubblica di Viterbo di chiedere ed ottenere dal gip del Tribunale di Viterbo l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo, che è stato arrestato e condotto presso il Carcere Mammagialla di Viterbo.