Il Pd si scorda di essere l’ex Pci e abbatte il Muro (del ridicolo)
Tutti conoscono l’amara battuta secondo cui «i comunisti mangiano i bambini». È usata con sarcasmo dai comunisti per definire come ridicoli imbecilli, gli anticomunisti.
La realtà è che durante il deliberato genocidio attraverso la confisca di tutti gli alimenti decisa da Stalin per ottenere la morte dei contadini (gli storici russi parlano di venti milioni) si verificarono molti casi di cannibalismo: essendo i bambini i primi a morire, talvolta furono mangiati. Ecco perché si può dire che il comunismo ebbe quella mostruosa conseguenza certificata dagli storici e dai filmati. Oggi registriamo un caso di minore ma di non meno irritante spudoratezza storica promosso dai geni della comunicazione del Pd, partito che ha liberamente scelto di essere erede del Partito comunista sia pure con innesto democristiano. Da ieri è in rete un manifesto, timbrato Pd, con una foto in cui si vedono i berlinesi che picconano il maledetto muro con in sovrimpressione lo spudorato slogan: «Potete costruire muri, ci troverete ad abbatterli». Ora, a parte l’uso spericolato della lingua italiana, non si capisce di che cosa e di chi parlino: voi chi? noi chi? Vogliono far credere che il Pd figlio del Pci, abbia abbattuto il Muro di Berlino costruito dai comunisti sovietici e tedeschi con il pieno appoggio dei comunisti italiani? Siamo di fronte a una imbarazzante confusione tra glutei e guance. Qualcuno li avverta: voi siete figli di chi il muro l’ha costruito, non di chi l’ha abbattuto. Quando Pablo Picasso dipinse a Parigi il famoso quadro Guernica in cui manifestava il suo orrore per il bombardamento nazista della città spagnola durante la guerra civile, un ufficiale tedesco entrò nel suo atelier e gli chiese: «L’avete fatto voi?» E Picasso: «No, l’avete fatto voi». Il tedesco non replicò e uscì. Ad ognuno la sua responsabilità storica e morale. Vuoi vedere che magari gli eredi della mai negata tradizione dimenticano anche di aver marchiato come social-fascisti i socialisti che deploravano l’alleanza nazi-sovietica, salvo poi riaccoglierli come buoni social-comunisti nei fronti popolari dal momento che Hitler aveva capovolto i fronti? È una coazione a ripetere: rovesciare i ruoli tra carnefice e vittima, recitando secondo convenienza il ruolo più utile, ora brandendo la cazzuola, ora il piccone. Certo, è comodo. Ma non devono esagerare. Prendano dunque diligentemente nota, del Muro, loro furono i padri muratori. I picconatori eravamo noi.