Se il governo della “decrescita felice” toglie 500 milioni a Fincantieri
Non solo Ilva. Ora in pericolo c’è un altro pezzo importante dell’economia italiana: Fincantieri. Impresa leader in Italia e nel mondo nel settore della cantieristica navale, da tempo il gruppo diretto dall’ad Giuseppe Bono, che sta partecipando tra le altre cose al progetto di ricostruzione di ponte Morandi, attende un maxi-finanziamento dallo Stato per attuare a Genova, nello stabilimento di Sestri Ponente, il cosiddetto ribaltamento a mare, con l’obiettivo di creare un altro grande bacino competitivo con quello di Monfalcone.
Un progetto da circa 800 milioni di euro, di cui 500 attesi dalla legge di bilancio su cui sta lavorando il governo. Che si sarebbe “dimenticato” di stanziarli, ostacolando così lo sviluppo di una delle più importanti aziende di Stato del nostro Paese.
“Il governo PD=5Stelle – scrive su Facebook il responsabile nazionale Trasporti e Infrastrutture della Lega, Edoardo Rixi – toglie dalla Finanziaria 500 milioni di euro per il ribaltamento a mare di Fincantieri, vanificando gli investimenti già fatti sui siti di Castellammare e Palermo. Dopo il disastro sull’ex Ilva, ora i giallo-fucsia vogliono stoppare un’opera indispensabile per la nostra cantieristica navale. Con la Lega al governo, nelle misure contenute nel Dl Genova e in manovra, avevamo stanziato 600 milioni di euro per il ribaltamento e la nuova Diga Foranea di Genova. Senza queste opere il porto e Fincantieri a Genova non hanno futuro. Daremo battaglia – minaccia Rixi – perché Genova, il suo porto e Fincantieri ottengano i finanziamenti attesi e promessi da anni”.
Durissima la reazione anche del gruppo alla Camera di Cambiamo!, il movimento del governatore ligure Giovanni Toti. “L’unione governativa di Pd e M5S è la peggiore iattura che potesse capitare al Paese. Il mix di arroganza, dilettantismo e incapacità si è tradotto in una manovra fatta non solo di tasse e penalizzazioni, ma anche di totale indifferenza alla crescita”, scrivono in una nota i deputati Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini, Giorgio Silli, Alessandro Sorte, che parlano senza mezze misure di “un esecutivo che rema contro il Paese” e “sta facendo più danni di quanti se ne potessero immaginare”, compreso il caso Ilva.
Sulla stessa linea anche l’assessore regionale ligure allo Sviluppo economico, Andrea Benvenuti: “Il Governo giallofucsia non smette di sorprendere per incompetenza, e dopo aver accompagnato alla porta un investitore da oltre 4 miliardi di euro nella filiera dell’acciaio, si dimentica nella Finanziaria dei 500 milioni per il ribaltamento a mare di Fincantieri, opera strategica per lo sviluppo economico e occupazionale di tutta la Liguria”. Parole che seguono di qualche ora la presa di posizione analoga del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. “Su Fincantieri – ha detto Boccia – siamo vicini all’ad Bono. Ha fatto una grandissima operazione strategica con la Francia, costruendo un gigante europeo nella logica che stiamo portando avanti da tempo e, cioè, che la sfida è tra Europa e mondo esterno, non tra Paesi d’Europa”.
D’altronde, dal potenziamento della Fincantieri genovese dipende anche un’importante fetta di economia locale visto che, come ricorda ancora Benvenuti, il piano dell’azienda dell’ad Bono – basato sullo spostamento verso mare della parte dello stabilimento “al di qua” della linea ferroviaria e allo stesso tempo sul raddoppio delle aree – potrebbe far crescere “di molte migliaia gli addetti impiegati presso i cantieri, tra occupati diretti e indotto. È ora di dire basta a questa deriva di distruzione del nostro Paese”.
Alle criticità evidenziate da Confindustria e centrodestra risponde il sottosegretario delle Infrastrutture e dei Trasporti Roberto Traversi, che definisce “pretestuoso” l’attacco di Rixi. “Le risorse – spiega l’esponente del governo – non sono state stanziate, ma solo previste dalla precedente manovra. Oggi queste saranno confermate. Rixi – continua Traversi – parla di due investimenti ossia la diga e il ribaltamento a mare di Fincantieri. Su quest’ultimo c’è un emendamento governativo già pronto. Lo metteremo nella conversione della legge di bilancio”, promette Traversi, che considera “inutile e dannoso creare allarmismi su opere ritenute prioritarie dal Governo e su cui gli impegni sono già stati dichiarati più volte”.
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