La lettera di Littizzetto: “Evadi? Tua figlia si fidanza col più bastardo della Gdf”
Il tema della lotta all’evasione è centrale anche in tv. La mossa del governo giallorosso che punta ad inasprire le pene per gli evasori e a rafforzare le procedure nei controlli di fatto cambierà e non poco il rapporto tra il Fisco e i contribuenti.
Come è noto verrò introdotto l’obbligo dei Pos per i pagamenti e inoltre verrà modificato il tetto per i pagamenti in contanti che di fatto da luglio 2020 si abbasserà a 2000 euro per poi scendere a 1000 dall’1 gennaio del 2022. E così il tema dell’evasione viene affrontato anche da parte di Luciana Littizzetto a Che tempo che fa. L’attrice comica lo fa in modo ironico e così “spedisce” una lettera (forte) agli evasori. Una letterina che va ad affrontare il tema spinoso del nero. Le parole della Littizzetto sono abbastanza dure: “Posso dire cosa penso di te? Penso che non sei furbo, sai cosa sei? Stronzo. Quello che fai si chiama furto…rubi da vigliacco. Sai perché sei stronzo? Perché non cacci un euro però quando stai male all’ospedale pubblico ci vai… perché non sganci un quattrino ma tuo figlio lo mandi alla scuola pubblica…”.
A questo punto però i toni della Littizzetto si accendono e diventano “feroci”: “Mi auguro che tua figlia si fidanzi con il più bastardo capitano della Guardia di Finanza”. La clip della Littizzetto è diventata subito virale sul web e di fatto riapre il dibattito sui controlli che il governo si prepara a mettere sul campo. Le armi del Fisco per dare il via all’offensiva non sono poche.
Le Entrate useranno la Superanagrafe del Fisco, il risparmiometro e il redditometro. Di fatto sono tutti strumenti che cercano di incrociare i dati sulle spese e i redditi. Inoltre saranno monitorati anche i prelievi e i versamenti sui conti correnti. Il tutto per verificare le spese effettuate e le capacità di acquisto effettiva legata al reddito. Insomma una serie di misure che andranno a dichiarare guerra ai furbetti. Di certo si cercherà di creare un effetto “deterrente” per scoraggiare eventuali frodi. Ma l’altra faccia della medaglia di questa storia è che per perseguire la lotta anti-nero, il Fisco controllerà tutte le spese e tutti i movimenti di ogni singolo contribuente mettendo da parte anche il rispetto della privacy. Solo qualche giorno fa avevamo segnalato questo rischio su cui si è espresso anche il Garante avanzando dubbi sulle modalità di incrocio dei dati tributari in sede di accertamento. L’offensiva è partita e a quanto pare durerà a lungo.
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