Scandalo Vaticano, ora spunta un altro immobile a Londra
Da quando sono emersi i provvedimenti di sospensione a carico di cinque persone, si parla sempre più spesso dell’utilizzo dei fondi del Vaticano per l’acquisto di questo o quell’immobile.
E in relazione a Londra, è già possibile elencare notizie su tre palazzi.
Vale la pena premettere che in Santa Sede si sta già indagando. Ma i contorni di quello che a tutti gli effetti sembra uno scandalo economico in piena regola procedono spedite verso una qualche schiarita.
Comunque sia, c’è da aspettarsi che il Papa non transiga. Se non altro perché ad essere chiamata in causa è anche la gestione dell’Obolo di San Pietro. Una gestione che è stata attenzionata dagli organi deputati a farlo. Ma per vederci in maniera davvero chiara bisognerà aspettare l’esito della inchiesta interna e le eventuali comunicazioni successive. Quelle che potrebbero provenire dalle parti di piazza San Pietro. Di sicuro c’è come nella capitale britannica siano stati fatti alcuni investimenti finiti sotto la lente d’ingrandimento. E ora iniziano a circolare delle notizie sull’ennesimo, nello specifico sul terzo, di questi edifici.
Di un palazzo di lusso a Londra abbiamo già parlato in prossimità delle prime fasi. Si tratta di quello che sarebbe costato 200 milioni di dollari. Poi è stata la volta dell’ultimo libro di Gianluigi Nuzzi, “Giudizio Universale”, in cui è stato pubblicato un carteggio tra alti ecclesiastici. Nell’ultima opera del giornalista italiano, c’è una lettera relativa ad un altro immobile che potrebbe essere stato acquistato dalla Santa Sede. Non è infatti chiaro se alla individuazione del luogo sia seguita o non una acquisizione. Ma è anche stato spiegato come quella operazione, sempre nel caso sia avvenuta, non faccia parte della inchiesta giudiziaria.
L’edizione di oggi de La Stampa, dal canto suo, ha circostanziato ancora l’entità di tutta questa vicenda, aggiungendo anche alcuni dettagli che possono fornire ulteriori elementi al quadro complessivo. Sulla fonte appena citata, si legge infatti di un “un altro palazzo che secondo quanto ricostruito farebbe riferimento ad altre attività dello stesso Mincione”. Un nome, quest’ultimo, che è stato di recente associato anche ad un presunto “parere legale” fornito da Giuseppe Conte. Quello per cui viene ventilata l’ipotesi del conflitto d’interessi.
Attenzione però alle puntualizzazioni posteriori, quelle che seguono la parte sul secondo investimento immobiliare: “Non è la sola operazione condotta dal finanziere per autofinanziarsi tramite il fondo alimentato dall’ Obolo di San Pietro. A fine 2017 Athena risultava anche aver investito 12,9 milioni di euro in un bond di Time & Life, con cedola al 3% e scadenza nel 2020.”
Insomma, lo scandalo pare destinato ad allargarsi. Ma per tirare le somme è presto. Di certo c’è come in principio si parlasse di un solo palazzo di lusso che potrebbe essere stato acquistato . Ora, secondo le ricostruzioni, siamo arrivati almeno a due. E le vicissitudini iniziano a sfiorare anche presunte “attività personali”.
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