Espulso nel 2015, nigeriano scoperto sulla Alan Kurdi
Espulso nel 2015, ma nuovamente in Italia da domenica e scoperto a Taranto a bordo della Alan Kurdi: è la storia di un cittadino nigeriano, il quale è stato arrestato dalla Squadra Mobile della città pugliese.
Gli agenti sono stati aiutati dagli uomini della Guardia di Finanza nell’individuazione del nigeriano, il quale a seguito di accertamenti si è scoperto avere numerosi precedenti penali che l’hanno portato all’accompagnamento fuori dal nostro paese quattro anni fa.
In particolare, così come raccontato dall’Agi, il giovane nigeriano nel 2014 è stato arrestato a Casal di Principe, nel casertano per spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo qualche mese per l’appunto, per lui è arrivato il foglio di via e l’accompagnamento verso l’aeroporto da cui poi è partito un aereo diretto a Lagos.
Il fatto che già nel 2014 sia stato beccato in provincia di Caserta, appare molto significativo: secondo le indagini svolte negli ultimi anni, la costa casertana e le parti della provincia attorno alla città capoluogo sono diventate un vero e proprio hub della criminalità nigeriana.
Diverse confraternite che compongono i vari organigrammi della mafia del paese africano, hanno nel casertano un punto di riferimento importante non solo per il sud Italia ma anche per il resto del paese.
Da qui partono traffici di ogni tipo, da quello relativo alla droga, passando per quello della prostituzione fino all’organizzazione della tratta di esseri umani dall’Africa. Dunque, già nell’anno dell’espulsione del nigeriano erano forti i sospetti di coinvolgimenti in attività relative alla criminalità organizzata originaria del suo paese.
Come detto, la storia personale del cittadino nigeriano è stata scoperta grazie ai controlli di identificazione condotti da Squadra Mobile e Guardia di Finanza a seguito dello sbarco della Alan Kurdi.
La nave dell’Ong tedesca Sea Eye ha raccolto alla fine di ottobre 92 migranti partiti dalla Libia, soccorrendoli non lontano dalle coste africane. Poche ore dopo l’inizio del trasbordo, la Alan Kurdi è stata circondata da alcuni mezzi della Guardia Costiera libica.
Ne è nato un momento di tensione, in cui i libici hanno esploso anche alcuni colpi di avvertimento in mare. Successivamente, l’ong tedesca ha potuto proseguire con le operazioni rimanendo poi per quasi dieci giorni alle porte delle acque territoriali italiane.
Lo sbarco è stato autorizzato dal Viminale questo sabato, con l’approdo a Taranto avvenuto domenica mattina. Dopo i soccorsi, sono scattate le operazioni di identificazione che hanno quindi portato alla scoperta della presenza del nigeriano espulso nel 2014.
Non è la prima volta che un soggetto espulso dal nostro paese, viene poi successivamente rintracciato a bordo di una delle imbarcazioni approdate in Italia. In questo caso, per il nigeriano è scattato l’arresto dopo i vari accertamenti di rito.
il giornale.it