Morti sul lavoro in aumento: a Palermo situazione drammatica

Morti sul lavoro. Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro lo scorso mese di settembre sono state 468.698, 227 in più rispetto alle 468.471 dei primi nove mesi del 2018 (+0,05%).

A livello territoriale l’analisi evidenzia una diminuzione delle denunce di infortunio sul lavoro nel Nord-Ovest (-0,1%), nel Nord-Est (-0,5%) e al Sud (-0,6%), mentre nel Centro e nelle Isole l’aumento è stato pari, rispettivamente, all’1,3% e allo 0,7%. Drammatica impennata di incidenti e morti sul lavoro in Sicilia e a Palermo nel 2019. Nell’ultimo triennio sono stati 3.180 i morti sui luoghi di lavoro in Italia, con una tendenza all’aumento che ha registrato 1.018 vittime nel 2016, 1.029 nel 2017 e 1.133 nel 2018. Le ultime rilevazioni statistiche fatte dall’Inail evidenziano come nell’Isola, nel solo mese di settembre 2019, sono state registrate 2.020 denunce d’infortunio; erano state 1.857 nello stesso periodo del 2018. A Palermo si è passati dalle 402 denunce del settembre 2018 alle 478 del settembre 2019. L’impennata riguarda anche i casi mortali che in Sicilia, dai 49 del periodo gennaio-settembre 2018, passano ai 56 registrati nello stesso periodo del 2019. A Palermo i caduti sul lavoro nel periodo gennaio-settembre 2019 sono stati 17; furono 13 nello stesso periodo del 2018. “La crescente numerosità di infortuni anche mortali evidenzia una situazione che così non può più continuare, soprattutto alla luce delle ultime rilevazioni statistiche fatte dall’Inail, che registrano al 30 settembre 2019 un incremento degli infortuni gravi e mortali anche in Sicilia e a Palermo”, commenta il presidente del comitato consultivo provinciale Inail di Palermo, Michelangelo Ingrassia. “La situazione – aggiunge – è drammatica pure sul fronte delle malattie professionali dove si registra anche qui una crescente numerosità”. Nel territorio regionale, infatti, si è passati dalle 1.123 denunce del periodo gennaio-settembre 2018 alle 1.193 nello stesso periodo del 2019; a Palermo i casi di malattia professionale sono pari a 195 per il periodo gennaio-settembre 2019; erano stati 155 nel medesimo periodo del 2018. “A livello nazionale – osserva Ingrassia – in questi primi nove mesi dell’anno contiamo già 468.698 denunce d’infortunio, di cui 780 con esito mortale, e 45.158 denunce di malattie professionali; si tratta di una numerosità impressionante, confrontata con gli ultimi dati Istat sull’occupazione che registrano una perdita di occupati pari a 60mila nel periodo luglio-settembre 2019. Abbiamo appena approvato in Comitato una mozione a sostegno delle iniziative intraprese dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza per il riconoscimento dell’autonomia finanziaria dell’Inail affinché l’Istituto possa disporre dei propri avanzi di bilancio per finanziare nuove o maggiori attività; auspichiamo che l’istituenda Commissione d’inchiesta sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro cominci da qui”, conclude Ingrassia.

L’analisi di genere, nel confronto tra i primi nove mesi del 2019 e del 2018, mostra un andamento decrescente per entrambi i sessi: 43 casi mortali in meno per gli uomini (da 760 a 717) e 11 in meno per le donne (da 74 a 63). Segno meno anche per le denunce di infortunio con esito mortale dei lavoratori italiani (da 698 a 637) ed extracomunitari (da 97 a 96), mentre tra i comunitari si registrano otto casi in più (da 39 a 47). L’analisi per classi di età mostra flessioni tra gli under 20 (-6 decessi), nella fascia 30-44 anni (-29) e in quella 55-69 anni (-73), a fronte di due morti in più per i lavoratori tra i 20-29 anni e di 55 in più per quelli tra i 45 e i 54 anni.

il giornale.it

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