Il Pd vuole spalancare i porti “Ritirare i decreti sicurezza”
Mentre la Alan Kurdi è nelle acque italiane chiedendo di far sbarcare i migranti, il Pd adesso vuole definitivamente spalancare i porti alle ong.
E così i dem chiedono a gran voce l’abolizione (o le modifiche) ai Decreti Sicurezza. Un’offensiva studiata nelle stanze del Partito Democratico per vendicarsi sulla chiusura alle alleanze arrivata da Di Maio e soprattutto per dare un’impronta più a sinistra a questo esecutivo. Ed è proprio il segretario Zingaretti che apre la partita sul fronte dei migranti mettendo nel mirino i provvedimenti varati da Salvini e difendendo il ministro Lamorgese: “Dopo le bugie sui flussi migratori svelate oggi dal ministro Lamorgese quello di oggi è l’inizio di un nuovo tormentone. La sicurezza la pretendiamo noi del PD e per fortuna in Italia c’è un nuovo ministro degli Interni”.
Poi il segretario del Pd ha rivendicato anche le scelte fatte con la manovra. Una manovra che però fa acqua da tutte le parti con le microtasse che arriveranno. Ma Zingaretti insiste: “Dopo mesi di chiacchiere e bugie – scrive Zingaretti – sono state rimesse al centro le politiche per la sicurezza. Ci sono le risorse per il riordino delle carriere, 48 milioni annui per gli straordinari delle forze di polizia, risorse per il rinnovo del contratto. Tutte richieste degli operatori della sicurezza che non venivano neanche ricevuti da Salvini, perché preferiva girare l’Italia per la sua propaganda”.
Eppure proprio i Vigili del Fuoco oggi hanno mandato un messaggio chiaro all’esecutivo: “Dopo mesi di chiacchiere e bugie – scrive Zingaretti – sono state rimesse al centro le politiche per la sicurezza. Ci sono le risorse per il riordino delle carriere, 48 milioni annui per gli straordinari delle forze di polizia, risorse per il rinnovo del contratto. Tutte richieste degli operatori della sicurezza che non venivano neanche ricevuti da Salvini, perché preferiva girare l’Italia per la sua propaganda”, ha affermato Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato Conapo, tra gli organizzatori della protesta dei vigili del fuoco prevista per il 19 novembre a piazza Montecitorio. Il Pd comunque tira dritto e mette nel mirino i decreti di Salvini. E anche Fiano si iscrive al partito che vuole smantellare i dl di Salvini: “Noi non siamo il partito delle tasse – dichiara il deputato dem Emanuele Fiano – saremo il partito dello sviluppo e dei diritti”. L’assalto è cominciato e il tema dei migranti sarà il prossimo banco di prova per un esecutivo che non riesce a decollare.
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