Emilia-Romagna, scenari cupi per il Pd: anche con il M5s vittoria difficile
Emilia-Romagna roccaforte inespugnabile della sinistra? In passato. Oggi secondo le stime elaborate su base regionale dal direttore generale di MG Research, Roberto Baldassari, per Affaritaliani.it la situazione è ben diversa.
Il Partito democratico se vuole avere qualche speranza di restare alla guida della Regione dopo il 26 gennaio sarà costretto a siglare alleanze sia con gli altri partiti di centro-sinistra, tra cui Italia Viva di Matteo Renzi, che con il Movimento 5 Stelle. E anche in questo caso, nulla è scontato perché è previsto un testa a testa con il centro-destra.
Secondo lo studio, attualmente in Emilia Romagna la Lega risulta essere il primo partito con una percentuale tra il 31 e il 35%. Fratelli d’Italia, come in Umbria, si conferma essere il secondo partito della coalizione con il 6,5-8,5% mentre Forza Italia si attesta tra il 4 e il 6%. Gli altri partiti di quest’area hanno tra lo 0 e il 2%. Il totale della coalizione di centro-destra è del 46,5%, inteso come valore centrale della “forchetta”.
Nel campo avversario, il Partito Democratico è la seconda forza dell’Emilia Romagna con il 25-29% mentre Italia Viva si attesta al 4,5-6,5%. Gli alleati dei Verdi sono tra l’1,5-3,5% , la Sinistra tra 0,5-2,5% e altri partiti dell’area progressista tra lo 0 e il 2%. Il totale della coalizione raggiunge il 37,5% , sempre inteso come valore centrale della forchetta.
Il Movimento 5 Stelle, in base alle stime di Baldassari, vale tra l’8 e il 12%. Se i pentastellati raggiungessero l’accordo con il Pd, la variegata coalizione di centro-sinistra raggiungerebbe il 47,5%. La stessa cifra del centro-destra. In campo scenderà anche il Partito Comunista di Marco Rizzo, che si attesta tra lo 0,5 e il 2,5% e che sicuramente non farà alleanze con la coalizione a guida Pd.
Questi sono i dati delle stime elaborate da Roberto Baldassari di MG Research. Però vi è da tenere in considerazione che in politica non sempre uno più uno è uguale a due. Il M5s, dopo la batosta subita in Umbria, ha annunciato che correrà da sola o al massimo con liste civiche. Se anche dovesse allearsi con il Pd non vi sono certezze che il suo elettorato lo seguirebbe.
Le Regionali in Emilia-Romagna probabilmente saranno decisive anche per le sorti del governo Conte. Una nuova affermazione del centro-destra decreterebbe la fine dell’esecutivo giallorosso.
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