Ora Zingaretti insulta: “Salvini? Ubriacone del Papeete”
Le elezionali regionali di domenica in Umbria incombono e come ogni sabato pre-voto cala il silenzio elettorale.
Preceduto, come da tradizione, dagli ultimi fuochi d’artificio dei contendenti. È stato un venerdì di fuoco per centrosinistra e centrodestra. Botte da orbi, come era lecito immaginare, tra il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, e il leader della Lega, Matteo Salvini. Ma se il capo del Carroccio ha preferito ironizzare sulle piazze semivuote a supporto degli eventi politici promossi dalle forze di maggioranza del governo, il segretario dem è andato oltre, passando direttamente agli insulti.
È successo a Spoleto, sede del penultimo comizio del presidente della Regione Lazio prima del trasferimento, in serata, a Terni. Proprio a Spoleto, Zingaretti ha colpito duro, durissimo. Riservando a Salvini un’impressionante elenco di attacchi. Alcuni al limite della diffamazione. “Davanti avremo dei mesi molto difficile e dunque dobbiamo combattere” ma “siamo stanchi dei Matteo Salvini, che è forse il migliore a raccontare i problemi delle persone, ma il peggiore a risolverli. Perché li usano e li violentano per spaventare i cittadini”. Questa la prima parte dell’intervento del segretario dem, che poi ha invitato Salvini a “vergognarsi e smetterla di fare la morale agli altri, mentre non ha ancora spiegato che fine hanno fatto i 49 milioni di euro”, riferendosi all’arcinota questione della truffa della vecchia Lega sui rimborsi elettorali.
Quindi il solito richiamo alla contrapposizione tra “l’amore” della sinistra e “l’odio” di Salvini. “Questa è la terra delle marce della pace, non dell’odio. Ricordatelo a chi sta venendo in queste piazze. Siamo stanchi dei Matteo Salvini, bravissimi a raccontare i problemi ma i peggiori nel risolvere i problemi. Usano i problemi, li utilizzano contro la democrazia“. Dunque, fa intendere Zingaretti, la Lega e Salvini non sarebbero democratici.
E giù altre offese. “Con le stupidaggini, con le cretinate, le tasse sulle cassette di sicurezza, la flat tax, le mangiate che si è fatto sono costate agli italiani. Ed è bastato che lui se ne andasse per far scendere lo spread”. Lui, Salvini, è accusato di avere lasciato “l’Italia in ginocchio, noi abbiamo trovato 23 miliardi di Iva che sarebbero stati una valanga. Questa è la verità, non c’è niente dietro la demagogia che si è rivelata incapace di risolvere i problemi del Paese”. Fino all’oltraggio finale: “Siamo passati dalla raccolta del consenso dell’ubriacone del Papeete all’abolizione del superticket della sanità”. Frase che sprizza odio da tutti i pori. Lo stesso odio di cui Salvini viene tacciato quasi ogni giorno.
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