Stranieri, violenze, criminalità: la “kasbah” che terrorizza Napoli
“Nessuna nuova, buona nuova” sostiene un vecchio detto popolare. Di questo proverbio, però, farebbero volentieri a meno i residenti del quartiere Vasto a Napoli. Le persone che vivono in quello che un tempo era il salotto buono della città partenopea, infatti, da anni invocano un cambiamento radicale che consenta all’intera area di risorgere dal degrado in cui è piombata a causa di scelte “scellerate e dannose effettuate dall’amministrazione comunale e dal prefetto”, come sostengono molti dei residenti nella zona. Speranze finora disattese.
Nel Vasto praticamente ogni giorno si registrano gravi episodi di violenza e azioni criminali di vario genere compiuti da immigrati, per lo più sbandati che si ubriacano e si drogano. L’altissimo numero di stranieri nella zona è dovuta alla presenza di numerosi Cas, i centri di accoglienza straordinaria. Napoli, violenze e criminalità: il degrado del VastoPubblica sul tuo sito
Come spiega Ettore, socio del Vasto- Nolana “Progetto per Napoli”, comitato costituito e in attesa di riconoscimento che ha sede in via Firenze 22, è legato proprio alla concentrazione di migliaia di extracomunitari in una unica area. Il coraggioso cittadino sceso in campo per tentare di migliorare la qualità della vita del quartiere ci tiene a precisare con forza che il razzismo in questa storia non c’entra nulla.
Il Vasto è da sempre l’area di Napoli che ha accolto con grande senso di ospitalità immigrati che, nel tempo si sono integrati alla perfezione e che oggi sono un elemento prezioso della comunità. Oggi la situazione è ben diversa. L’arrivo di migliaia di stranieri giunti qui senza nessun preciso piano sul loro futuro ha sconvolto lo scenario. Molti di loro si dedicato allo spaccio di droga e al commercio di prodotti di dubbia provenienza senza avere licenze. Ciò crea problemi anche ai tanti immigrati perfettamente integrati che desiderano solo vivere in pace, rispettando la legge, e che sentono Napoli come casa propria.
“Il sindaco De Magistris e il prefetto dovrebbero interrogarsi su quanto sta accadendo qui e si dovrebbero assumere le proprie responsabilità perla situazione. Noi siano cittadini come quelli di Chiaia e del Vomero”. Lo stesso Ettore ritiene “necessario rendere la zona più vivibile. Un tempo il Vasto era il cuore pulsante di Napoli. Qui si passeggiava tranquillamente come oggi si cammina in via Toledo. Ci si ritrovava pr trascorrere del tempo, c’erano bar e ristoranti. Era un centro commerciale. Oggi quasi tutti i negozi sono in mano a stranieri”. Perché di questa trasformazione? Ettore un pensiero lo ha. “Il sindaco lo ha fatto apposta perché il quartiere sostanzialmente ha un’anima di destra. È una vendetta”.
I problemi del Vasto non si possono nascondere. Per toccare con mano la realtà, chi scrive ha percorso a piedi le strade situate nei pressi della Stazione Centrale. È praticamente impossibile girare con una telecamera tra le vie del Vasto. Si corre il rischio di essere aggrediti dagli immigrati che non tollerano di essere filmati. Numerose, nel corso del tempo, sono state le violenze contro i giornalisti impegnati a documentare la situazione.
Nelle strade ci sono gruppi di stranieri fermi in strada a parlottare o a gridare frasi incomprensibili. Altri ad oziare sul selciato tra cartacce non raccolte o vicino a negozi come se fossero in attesa di qualcosa. Qualcuno, invece, ha scambiato la via per il soggiorno di casa tanto che si è accomodato su sedie poste sul marciapiede che rendono difficile il passaggio ai pedoni.
I pochi napoletani che vivono qui passano velocemente con la testa abbassata. Di bambini che giocano nelle strade non se ne vedono. In altri tratti si innalza una puzza provocata da chissà quali azioni. Eppure questa è una giornata relativamente tranquilla. Qualcuno segnala che deve essere accaduto qualcosa perché non ci sono auto in doppia fila, tra le vie si vedono meno immigrati del solito e quelli presenti mostrano un atteggiamento calmo.
Al sicuro nella sede del comitato Vasto- Nolana “Progetto per Napoli”, anche altre persone esprimono la loro opinione riguardo il degrado dell’area. Tra questi vi è Luigi che sottolinea come esistano nella zona molte attività commerciali non in regola. È stata anche emessa una ordinanza comunale ma “non viene applicata”. La storia di accoglienza ed ospitalità verso gli immigrati del quartiere è ultra decennale. Negli ultimi anni, però, molti nuovi arrivati si sentono in diritto di fare quello che gli pare. Poi da “Caserta giungono bus con immigrati con questi ultimi che si fermano qui”. Il Vasto è divenuto una sorta di luogo di ritrovo per extracomunitari dove gira droga, si consuma alcol e il fenomeno della prostituzione è sempre più diffuso.
Nell’intera zona vige una sorta di coprifuoco. In inverno, per evitare situazioni poco piacevoli, è necessario rientrare a casa alle 17 mentre in estate l’orario della “ritirata” è intorno alle 19. Quando cala il buio è rischiosissimo circolare in strada. O lo si fa in compagnia o è meglio evitare. Addirittura come spiega un’altra cittadina, anche “per fare 200 metri devo farmi accompagnare in auto”. Di sera, si scatena l’inferno con le vie invase da immigrati sotto gli effetti della droga e in preda ai fumi dell’alcol che danno libero sfogo ai loro istinti.
È la vendita di alcolici a tutte le ore che crea i maggiori problemi. Gli stranieri si ubriacano e danno il via a violente risse anche per i motivi più banali. A riprova di ciò, la mattina i marciapiedi sono coperti da una distesa di bottiglie sulla quale è difficile anche il solo camminare. “Piazza Principe Umberto è una pattumiera a cielo aperto”, riferiscono diversi cittadini.
Adele, altra cittadina che ha aderito al comitato, rimarca con assoluta fermezza che nelle parole di chi combatte per sconfiggere il degrado della zona non c’è razzismo. Anzi, “oggi c’è una tolleranza dell’illegalità”. Agli stranieri viene consentito tutto ciò che agli italiani è negato. “Ci sono case fatiscenti dove vivono anche 20 persone. Agli italiani sarebbe permesso?”. Inoltre, c’è un florido commercio compiuto da ambulanti che vendono anche alimenti. “Non ci sono controlli neanche sul cibo. Ma è sicuro?”.
Senza dimenticare il cosiddetto “mercato della spazzatura”, bancarelle improvvisate dove ci sono gli oggetti più vari che stranieri e rom prendono dai cassonetti dei rifiuti. “Vigili e carabinieri ci sono ma non riescono a fare abbastanza”. La colpa, secondo Adele, è del sindaco De Magistris. “Noi del Vasto siamo napoletani come i vomeresi e i posillipini” ma il primo cittadino non si ricorda di noi. Le autorità “hanno fatto entrare tutti senza controlli”. Se tutto resta così “la situazione potrebbe sfuggire di mano”.
Da dove vengono gli alimenti venduti in strada? Sul mistero cerca di fare luce Assunta, altra cittadina che ha deciso di mettere il suo impegno a sostegno del comitato: “Bisognerebbe effettuare dei controlli nei palazzi perché lì gli immigrati cucinano e poi vendono il cibo in strada in barba a tutte le regole igienico-sanitarie”.
“Il nostro obiettivo è vivere in un quartiere normale, dove possiamo uscire di casa senza problemi”, ha affermato Adelaide Dario, anima dello stesso comitato. “Lancio un appello a sindaco, prefetto e questore visto che siano cittadini onesti e anche noi abbiamo il diritto di vivere nella sicurezza. Non ci vuole l’esercito per certe cose ma solo tanta buona volontà. Speriamo che le nostre parole arrivino al vostro cuore perchè siamo tutti essere umani”, ha detto Adelaide che ha aggiunto come gli onesti cittadini si augurano “che si possa agire presto e con determinazione perché siamo arrivati al limite”.
Pietro, altro membro del comitato, lancia un appello alle istituzioni affinchè vigilino di più o con maggiore incisività su quanto accade nel Vasto. “Ci sono ordinanze ma queste vengono puntualmente violate anche perché c’è assenza di controlli sulle attività che nascono come funghi”. “Non si può parlare di razzismo. Si tratta semplicemente- afferma l’esasperato cittadino- di trovare un compromesso per la vita nostra e di quanti dichiarano di scappare dalle guerre e poi arrivano qui con tablet, iphone e quant’altro e tutti belli palestrati. E noi siamo costretti a sottostare alle loro angherie. Napoli è anche il Vasto. Napoli è anche la periferia e non solo piazza Municipio o Posillipo”.
I residenti del Vasto sperano nel cambiamento. Troppe volte, però, le loro attese sono state deluse. Ma la battaglia del comitato Vasto- Nolana. Progetto per Napoli” non si arresterà nonostante le enormi difficoltà. Altro che discriminazione. Le parole d’ordine che guidano i coraggiosi cittadini sono legalità e rispetto del vivere civile. Per il bene dei napoletani e degli stranieri che sono perfettamente integrati nella società.
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