Forza blocco e minaccia il carabiniere: “Ti scarico mitraglietta addosso”

“Non mi potete arrestare. Io sono il boss del quartiere”.

A minacciare un carabiniere è Cristian Battello, 31enne di Aprilia, ritenuto responsabile insieme al coetaneo Cristoforo Iorio di aver forzato un posto di blocco lo scorso 11 ottobre e di aver aizzato la folla contro i militari.

Aprilia, pochi minuti prima della mezzanotte. I carabinieri intervengono in via Francia in supporto a un’autoambulanza che sta effettuando un soccorso. Battello e Iorio in sella ad una moto di grossa cilindrata forzano il posto di blocco. I militari si mettono subito all’inseguimento dei due, fermandoli poco dopo. Battello e Iorio prima oppongono resistenza, poi chiedono l’aiuto di altre persone per sfuggire all’arresto.

I residenti, richiamati dal “boss”, scendono in strada e iniziano a scagliare oggetti contro i militari. Dalle finestre vengono lanciati persino dei vasi verso i due carabinieri.

Le minacce

Nel frattempo Battello minaccia i militari senza paura. “Ti strappo la pelle, te lo giuro sui miei figli”, inizia a urlare, faccia a faccia con uno dei carabinieri (guarda il video). “Io sono Cristian Battello detto ‘Schizzo’. Io ti strappo vivo”, tuona il 31enne facendosi sempre più vicino al militare. La tensione sale. C’è chi cerca di fermare Battello, ma lui continua con le intimidazioni. “Sai quanti ce n’ho io de ferri? Ce n’ho proprio tanti. Appena ti prendo, te la scarico tutta adosso, la 98 Fs a mitraglietta te la scarico sulle gambe“. Minacce e insulti inquietanti contro i militari che, nonostante la tensione sempre più altra, riescono a tenere sotto controllo la situazione. “Ti strappo la pelle”: il “boss” contro i carabinieriPubblica sul tuo sito

Qualcuno poi si accorge del video. “Sta registrando sto pezzo di merda”, tuona. “Non mi urlare”, replica il carabiniere mantenendo la calma. Il filmato si interrompe. Forse una colluttazione.

Con l’arrivo di altre pattuglie, Battello e Iorio vengono arrestati. Il giudice dispone la custodia cautelare in carcere per il 31enne (già condannato a 5 anni per una gambizzazione e a 2 anni e 2 mesi per l’inchiesta Don’t Touch) e gli arresti domiciliari per il suo complice. Entrambi chiederanno il giudizio abbreviato, già fissato per il prossimo 24 ottobre.

il giornale.it

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