Conte: “Renzi? Non sono sereno Si rischia di non avanzare”
“Come posso stare sereno?”. A confidarlo è il premier Giuseppe Conte, che in un’intervista al Corriere della Sera, lamenta di sentire in continuazione il fiato sul collo di Matteo Renzi.
“Ha bisogno di rimarcare uno spazio politico e ogni giorno ripropone questa logica, questo ci precluderà di poter andare avanti. È inaccettabile”, dice il presidente del Consiglio.
Intanto, fuori i cittadini stanno aspettando: “Vogliono la soluzione ai loro problemi. Ogni volta che li incontro sono affettuosi, sono carini. C’è una investitura anche affettiva della gente. Le persone vogliono credere. Vogliono una squadra di governo che lavori per loro, non per sè stessi”. Poi rassicura, sostenendo di non avere intenzione di “fare un patto singolo con Renzi”, perché il premier assicura di fare tutto alla luce del sole.
Ma potrebbe non essere solo Renzi a preoccupare il presidente. Anche il piano Di Maio-Bonafede sui rimpatri, infatti, potrebbe staccarsi dalla linea di governo. Ma alla domanda del Corriere, Conte afferma che, su questo punto, si sente sicuro: “Non c’è nessuna contrapposizione- dice- Il lavoro della Farnesina mi era stato anticipato”. La politica sui migranti, però, “deve essere multilivello, non basta interrogarsi su sbarchi sì, sbarchi no”. Nient’altro da aggiungere su questo punto, se non che ora può far sentire chiara la sua voce di premier, che prima “era un po’ uscarata perché c’era chi aveva toni più alti del mio”, riferendosi chiaramente a Matteo Salvini.
A pendere sul presidente c’è anche un’interrogazione, avanzata dalla Lega, sui suoi presunti conflitti di interesse. Ma Contte risponde tranquillo: “E di che parliamo? Di una questione di quando ero bambino, affrontata da tutti i giornali? Mi auguro che Salvini, invece di dilettarsi andando a recuperare questioni superate, faccia opposizione offrendo proposte credibili e non annunciando la flat tax al 15% per tutti, oppure una manovra da 100 miliardi”.
Infine poi c’è la questione degli interrogativi circa i rapporti tra lo staff del presidente Usa e i servizi segreti italiani: “Resterete molto delusi rispetto alle fantasie che circolano- ha detto il premier a Repubblica– Non è successo nulla di anomalo, ma cose abbastanza conformi alla prassi, qualcosa nel complesso di ordinario, per quanto riguarda il nostro operato”.
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