Fassina, la polizia mostra il ‘Var’: “Ecco chi l’ha calpestato”
La polizia non ci sta a diventare il “punching ball” di contestatori e politici.
E mentre Franco Gabrielli definisce “ineccepibile” il comportamento dei celerini che erano sul campo quando Stefano Fassina si è ferito, i sindacati degli agenti si sono messi a controllare secondo per secondo i video disponibili su quanto successo a Roma. L’obiettivo? Dimostrare che i colleghi hanno eseguito l’ordine dettagliatamente senza far del male a nessuno.
Osservando i filmati dell’agenzia Dire, i poliziotti fanno notare un particolare finora non venuto alla luce. Gli agenti stanno scortando il collaboratore dell’assessore alle Partecipate del Comune capitolino all’interno dello stabile sede di Roma Metropolitane. I lavoratori sono in protesta contro l’ipotesi liquidazione. I poliziotti si fanno largo tra i manifestanti per eseguire l’ordine arrivato dalla centrale operativa di accompagnare all’interno il funzionario. Di fronte alla porta trovano un gruppo di uomini, tra cui il deputato di Leu, che “si erano abbracciati uno con l’altro e formavano un cordone” impedendo l’accesso alla Celere. In quel momento, come rivelato al Giornale.it da fonti di polizia, Fassina pronuncia la frase “sono un Parlamentare”. Poi il cordone si spezza, gli agenti riescono a entrare e nel parapiglia il deputato cade e si fa male.
La domanda è: chi lo ha ferito, tanto da finire in ospedale per un trauma toracico? Italia Celere ha analizzato il filmato e sostiene che, dopo la caduta in terra, Fassina venga calpestato da un altro manifestante e non da un agente (guarda qui). “Grazie al Var ci siamo accorti che l’ex viceministro non è stato calpestato da un poliziotto. E che le altre persone non sono cadute per colpa della polizia”, dice Andrea Cecchini. “Ringraziamo e onoriamo gli agenti per il lavoro svolto egregiamente”.
Il ministro Lamorgese, poche ore dopo i fatti, aveva chiesto al capo della polizia di verificare se l’intervento era stato “svolto in maniera corretta e senza violazioni di legge”. Oggi Gabrielli ha risposto, assicurando che “l’operato della polizia è stato ineccepibile, credo che altri avrebbero dovuto non consentire che si arrivasse a quel punto”. Il riferimento sembra essere al delegato dell’assessore che “avrebbe dovuto avere maggiore cautela a chiedere l’intervento della polizia per entrare”. Su come si siano comportati i celerini, però, nulla da eccepire.
il giornale.it