Così la “rossa” Reggio Emilia emargina gli stranieri regolari
Sono immigrati regolari, in possesso di un permesso di soggiorno, ma nonostante questo rimangono confinati nel degrado, impossibilitati a lavorare.
Succede nella “rossa” Reggio Emilia e a denunciare il tutto ci ha pensato la Gazzetta di Reggio. Il tanto decantato modello di accoglienza e integrazione della sinistra, insomma, si rivela in realtà un fallimento con la “effe” maiuscola.
La città emiliana ospita non uno, ma diversi edifici fatiscenti e pericolanti abitati da decine di disperati, regolari e non, alla vana ricerca di un’occupazione.
Infatti, come riportato da La Verità, la situazione alle ex Officine Reggiane è al limite, e non da oggi: si tratta di un’area industriale abbandonata da un decennio e regalata al degrado.
È in questa cornice, in questo contesto difficile di abbandono totale che in occasione di un controllo di polizia, gli agenti delle forze dell’ordine hanno trovato persone accampate “alla bell’e meglio”, all’interno degli spazi (in assoluta decadenza) di un ex laboratorio chimico. Dove non mancano, anzi, sostanze nocive per la salute umana come il mercurio.
Come si legge, questa la denuncia dell’onorevole e consigliere comunale della Lega Gianluca Vinci: “Da anni, ogni due giorni segnaliamo questa situazione di degrado nel cuore della città, ma il Comune non ha mai preso provvedimenti complessivi. Solo spot elettorali…”.
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