Adesso la procura indaga sulla manina della lettera

La bozza delle lettera del governo italiano in risposta alle critiche della Commissione Ue per violazione delle regole sul debito ha scatenato una vera e propria bufera.

La prima versione della lettera riportava un impegno da parte del governo nel tagliare risorse da destinare al welfare. Di fatto la missiva metteva nel mirino i due pilastri dell’esecutivo gialloverde, quota 100 e il reddito di cittadinanza. Dopo il duro attacco di Di Maio e la smentita da parte di via XX Settembre, il ministro Tria ha deciso di presentare un esposto alla procura per individuare la “manina” che ha fatto uscire la bozza tanto contestata.

“Lunedì il generale Fabrizio Carrarini, vice-capo di gabinetto del ministro e responsabile della sicurezza cibernetica, depositerà alla Procura della Repubblica in nome e per conto del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, una denuncia per divulgazione di atti secretati e violazione di segreto d’ufficio”, aveva fatto sapere qualche giorno fa il Mef. “La decisione – si legge nella nota – fa seguito alla diffusione a mezzo stampa di una bozza di lettera del ministro in risposta alle richieste di spiegazioni da parte della Commissione europea circa l’evoluzione del debito italiano nel 2018”. Oggi la procura di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti in merito alla denuncia presentata per conto del ministro dell’Economia e delle Finanze “per la divulgazione di atti secretati e violazione di segreto d’ufficio”.

il giornale.it

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