M5s ora processa Di Maio. La leadership è a rischio
Al tappeto. I Cinque Stelle brancolano nel buio. La batosta si fa sentire.
Il 17 per cento, il sorpasso del Pd e la distanza siderale dalla Lega dipingono un quadro davvero drammatico sul piano politico per i 5 Stelle. All’interno del Movimento cominciano a soffiare i venti di rivolta. La leadership di Di Maio a quanto pare non ha portato risultati esaltanti e così gli amici di un tempo diventano nemici. Ecco dunque che gli altri big del Movimento inziano ad accerchiare Di Maio. Carelli non usa giri di parole: “paghiamo per i numerosi errori fatti. Abbiamo sbagliato sui temi, sui toni e sulle persone”.
Non salva nulla. E così spunta ancora una voplta l’ipotesi di Commissariare il leader, come riporta il Corriere, sta tornando di attualità tra le stanze grilline. Di fatto il ministro del Lavoro si sente accerchiato. Ma la mossa di affidare la gestione di Di Maio e della leadership a un direttorio potrebbe avere un effetto boomerang tutto interno al Movimento portandolo anche all’implosione. Gigino potrebbe usare il ricatto a suo favore minacciando di rompere l’alleanza con la Lega in caso di “processo” grillino alle sue mosse. Una minaccia che farebbe traballare le poltrone di parecchi pentastellati che dovrebbero fare i conti con una fine anticipata della legislatura e con l’abisso delle urne. La regola del doppio mandato infatti vale per tutti i parlamentari. Una rottura del patto di governo porterebbe tanti parlamentari grillini fuori dalle stanze del Parlamento e senza l’opportunità di ricandidarsi. Il processo a Di Maio dunque potrebbe disinnescarsi in nome dello scranno da conservare. Ma di certo il vicepremier grillino potrebbe comunque andare davanti al “tribunale” pentastellato e lasciare il passo a Dibba o a Fico che scalpitano da tempo. Gli scenari all’interno del Movimento sono del tutto imprevedibili. Ma il tramonto di Di Maio pare sia già iniziato.
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