L’accoglienza della Merkel? Sta espellendo 60 profughi al giorno
Mentre è scontro nel governo gialloverde sulla questione dei rimpatri, in Germania i clandestini espulsi nei primi tre mesi del 2019 sono già quasi 6mila.
Una media di 60 profughi al giorno, secondo i dati forniti da Italia Oggi, rimandati a casa dal governo di Angela Merkel. Un’operazione che serve alla Cdu di Annegret Kramp-Karrenbauer per strappare consensi ai sovranisti dell’AfD in vista delle elezioni europee. Almeno questa è l’accusa di Verdi e socialdemocratici, anche se la questione immigrazione non è più al centro del dibattito politico come qualche anno fa.
Secondo i dati elencati dallo stesso quotidiano la maggior parte degli stranieri, circa 600, sarebbe stato rispedito proprio nel nostro Paese. La restante parte, invece, è stata trasportata con voli ad hoc in Albania, Georgia, Tunisia, Marocco e Algeria. E c’è pure chi, dalle file dell’estrema sinistra, come Ulla Jelkpe, portavoce della Linke al Bundestag, protesta per le “condizioni inumane” in cui vengono trattati i migranti in Italia: “Per strada, senza cibo e senza assistenza sanitaria”.
I rimpatri però, compresi quelli volontari, sarebbero in leggero calo rispetto agli anni precedenti, sia perché i flussi in entrata sono diminuiti, sia perché espellere i migranti è diventato sempre più difficile. Chi è arrivato in Germania nel 2015 e ha già dei figli nati nel Paese, infatti, non può essere rimandato a casa. Chi proviene dal Maghreb, invece, riesce ad evitare di tornare nel proprio Paese dichiarandosi omosessuale, visto che in Tunisia, Algeria e Marocco, i gay vengono perseguiti. Un immigrato tunisino espulso per presunti legami con l’estremismo islamico, ad esempio, è riuscito ad evitare il rimpatrio proprio con questa motivazione. A smentirlo è stato lo stesso ambasciatore tunisino a Berlino, che ha escluso qualsiasi rischio di tortura. Ma l’uomo ha presentato ricorso e probabilmente presto potrà tornare in Germania.
Se le espulsioni hanno subito un leggero calo rispetto al primo trimestre dello scorso anno, quando furono 622 in più, la nuova linea dei cristiano democratici sulla questione ormai è chiara. Lo dimostra anche il mea culpa fatto sulle colonne di Repubblica dalla leader del partito Annegret Kramp-Karrenbauer. “Siamo stati a guardare troppo a lungo e con troppa poca attenzione mentre i Paesi ai confini della Ue facevano i conti con numeri crescenti di profughi, li abbiamo lasciati soli – ha detto la presidente della Cdu – è uno degli errori che abbiamo fatto nella politica tedesca”.
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