La trovata contro Salvini: gli insulti anagrammati
Ora gli oppositori di Matteo Salvini e della sua politica dei ‘porti chiusi’ cambiano strategia.
Martedì prossimo, a Bari, ad accogliere Matteo Salvini non ci saranno lenzuola o striscioni con messaggi rivolti direttamente contro la sua persona.
No, dalla pagina Facebook dell’agenzia di comunicazione, FF3300, è partita una protesta atipica. “Abbiamo prodotto un po’ di anagrammi (250) partendo da un noto slogan, qui di seguito li condividiamo con chi volesse cimentarsi aderendo a questa iniziativa”, scrivono i promotori. Per aderire sono necessari soltanto un lenzuolo, uno spray e delle fascette. Un generatore di algoritmi ha pensa a tutto dando vita a 250 anagrammi: si va da “la rima svendi” a “smeraldi vani”. Messaggi criptati che sostituiscono il più esplicito “Salvini merda” e, quindi, in teoria, non possono essere perseguiti. “Postate le foto delle vostre “affissioni” sui social usando l’hashtag #anagrammi, successivamente raccoglieremo il materiale così condiviso in una gallery”, si legge ancora nel post. Nel frattempo, in alcuni palazzi, fa notare l’HuffPost, sono comparsi dei rebus matematici come “49+22=71”, ossia 49 come i milioni che la Lega dovrebbe restituire e 22, invece, è il numero magico che serve per arrivare a 71 (che nella smorfia napoletana è un insulto: Ommo e m..).
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