Francia, la Chiesa apre al riconoscimento dei figli dei preti
I figli dei preti non sono mai stati contati. Si sa solo che sono tanti e che la Chiesa cattolica, per ora, è intervenuta mediante delle linee guida generali.
La prima a intervenire era stata la Conferenza episcopale irlandese. Poi si è scoperto che anche il Vaticano, in via centralizzata quindi, aveva predisposto un documento del genere. Il giornalista Michael Rezendes, del noto team Spotlight del Boston Globe, ci disse un numero, in un’intervista rilasciata a IlGiornale.it: “migliaia”. Forse proprio perché avere contezza della cifra esatta non è possibile. Qualche novità, ogni tanto, può essere raccontata. In Francia, alcune persone appartenenti all’associazione Les Enfants du silence, che è costituita proprio da un gruppo di figli di consacrati, ha avuto modo di parlare, in via ufficiale, con vescovo alto in gerarchia.
Potrebbe significare che qualcosa si muove. A raccontarlo è stata l’agenzia Agi, che ha citato Le Monde. Capiamoci, non è molto: la Santa Sede potrebbe chiarire – e questa sembra la direzione individuata – quale siano gli obblighi per quei sacerdoti che divengono padri nel corso della loro esistenza. Nelle linee guida viene tutelato soprattutto, se non unicamente, gli interessi dei figli, ma quanti consacrati si sono “spretati” per questo specifico motivo nel corso di questi anni? Anche questo non è facile da sapere. Le persone che sono state ricevute, intanto, hanno commentato l’evento, sottolineando la “commozione” provata. Esiste, sullo sfondo di vicende di questo tipo, una necessità di essere legittimati come figli, quindi come persone. La Chiesa cattolica sembra aver intrapreso la strada del “riconoscimento“.
Gli ecclesiastici potrebbero affrontare il problema durante il prossimo Sinodo, che si terrà in Amazzonia in ottobre. Già si parla di svolte su più materie dottrinali.
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