Immigrato minaccia l’agente: “Se non avessi quella divisa…”
“È perché sono nero. Non ti comporti così con gli italiani”. A giocare la carta del razzismo è un giovane immigrato, fermato nel quartiere Trevi a Roma lo scorso 30 aprile.
È il giorno prima della festa del primo maggio, data in cui nella Capitale – come ogni anno – si riversano migliaia di turisti. I protagonisti dei video che stanno facendo discutere (e non poco) i social, sono due vigili urbani e un giovane straniero. A condividere i filmati l’Associazione dei Commercianti del Rione Trevi a Roma.
Nelle immagini si vedono i due vigili braccare l’immigrato in felpa verde, jeans e zaino in spalla. Uno dei due agenti lo afferra e lui si mette a urlare: “Lasciami, non mi devi prendere così”. Intorno ai tre si raduna una piccola folla di curiosi. “Questo è quello che i commercianti e residenti di Trevi si sentono urlare contro quando si oppongono ai soprusi di questi criminali”, scrive la pagina Facebook che raduna i negozianti della zona.
È la stessa associazione a dire che i fatti risalgono al 30 aprile di quest’anno, nel rione a ridosso della famosissima fontana di Trevi. In un secondo filmato si sente il giovane straniero urlare: “Mi stai facendo male”. Uno dei due agenti sta cercando di bloccarlo e di convincerlo, pare, a seguirlo. Ma il giovane non ci sta: “Io cammino con calma – dice – Se mi lasci cammino!”.
Il faccia a faccia tra vigili e straniero dura per qualche minuto. A un certo punto arrivano altri ragazzi di colore, forse a dargli man forte. I due agenti sono in minoranza. Alcuni residenti si lamentano, vedendo i pubblico ufficiale in difficoltà. “Aiutatelo, ma che state a fa”, dice qualcuno. Intanto uno dei vigili e l’immigrato si strattonano, poi arrivano a spingersi. “Perché mi devi spingere”, urla lo straniero. Alla fine arriva anche la minaccia, puntando il dito alla faccia dell’agente: “Se non avevi questa divisa…”.
“La misura è colma! – scrive la pagina Fb dell’Associazione dei commercianti – siamo sempre con le forze del’ordine ed un plauso meritano questi agenti che non restano a guardare, ma soprattuto che vorrebbero gestire la situazione come deve essere fatto in un paese civile. Vedere la loro impotenza fa male”.
Alla base dell’intero alterco potrebbe esserci un normale controllo contro il commercio abusivo di merce contraffattta. “Questo è il momento in cui l’aggressore passa la mercanzia al complice – scrive l’Associazione, pubblicando uno scatto (guarda) – Perché questa foto? per denunciare ancora quella che è una organizzazione criminale strutturata, formata, ricca e violenta”.
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