La giustizia che fa acqua da tutte le parti: sconcertante sentenza contro nigeriani che drogarono Pamela.
C’è tanto da lavorare sulla giustizia italiana. Soprattutto quando di fronte a casi del genere c’è del forte sconcerto per come alcune sentenze possano essere ancora emesse con così tanta leggerezza.
Ridotte le pene, e quasi dimezzate, per i due nigeriani coinvolti nelle indagini sul brutale omicidio di Pamela Mastropietro avvenuto a Macerata.
I due protagonisti, Lucky Awelima eDesmond Lucky, furono indagati per l’omicidio della ragazza poi fatta a pezzi.
Ma successivamente furono accusati solo per spaccio di droga. Da assassini a “semplici” spacciatori?
E non è finita qua. In primo grado i due aggressori avevano avuto una condanna molto più severa.
Condanna che in secondo grado ha avuto un’inversione di rotta. Di fatto nella prima sentenza i due erano stati condannati rispettivamente a 8 anni e 6 anni.
In secondo grado le pene per entrambi sono state fissate a 4 anni e sei mesi. Un grossissimo sconto.
Con la sentenza, la corte d’Appello ha nei fatti accolto la richiesta dei legali dei due nigeriani: gli sono state riconosciute le attenuanti poiché incensurati (al contrario però di quanto avvenuto in primo grado).
Awelima, lo si ricorda, avrebbe procurato e ceduto l’eroina che Pamela avrebbe poi assunto nell’appartamento di via Spalato: il pusher che le ha fornito il buco, insomma, ora gode di uno sconto di pena.
Come è possibile? E questa si chiamerebbe ancora giustizia?
Fonte: Libero