A Milano 2 case su 3 vanno agli stranieri. E’ polemica in atto per la politica anti-italiana.
La graduatoria non corrisponde ai bisogni degli italiani. In cima alla lista sempre i migranti.
La lista, infatti, prevede 207 case destinate agli stranieri sulle 300 messe a disposizione dal bando. Non si tratta di un errore.
Leggiamo Il Giornale:
Una soluzione ci sarebbe: quella adottata dal Comune, a guida centrodestra, di Sesto San Giovanni. Lì il sindaco Roberto Di Stefano e l’assessore Claudio D’Amico hanno imposto che anche gli stranieri presentino un documento, prodotto dal loro Stato di appartenenza, che dimostri la non sussistenza di una proprietà all’estero.
In passato bastava presentare una autocertificazione, praticamente non controllabile. In questo modo D’Amico ha raggiunto “risultati straordinari”: “Nel 2016 la sinistra aveva assegnato 32 alloggi, di cui 29 a stranieri”, spiegava al Giornale.it.
Nel 2017 tutto è cambiato: “Noi abbiamo consegnato più appartamenti di loro, ben 39, e solo due di questi sono finiti ad immigrati“.
Invece, Sala e il resto della sua truppa non fanno altro che rimarcare la loro idea di razzismo provocata da Salvini. E la domanda nasce spontanea: ma i diritti non sono uguali per tutti? Allora perché si preferiscono i migranti ai bisogni degli italiani?
Fonte: ilgiornale