Codice rosso, sulla castrazione chimica i 5Stelle votano con le opposizioni, la Lega con Fratelli d’Italia
L’ordine del giorno è stato respinto con 383 no, 126 sì e un astenuto (un parlamentare del Carroccio). Intesa trasversale su matrimoni forzati e fondo per gli orfani. Fi: “Maggioranza in frantumi”. I Cinquestelle: “Alternativa di centrodestra in Parlamento non esiste”
Sulla castrazione chimica la maggioranza si spacca. Nonostante il dietrofront ufficializzato ieri, la Lega in aula alla Camera – durante l’esame del Codice rosso sulla violenza contro le donne – ha votato a favore di un ordine del giorno presentato da Fratelli d’Italia. Contro invece i 5Stelle, insieme alle opposizioni. L’ordine del giorno è stato respinto con 383 no, 126 sì e 1 astenuto. Il governo, con la dichiarazione del sottosegretario Vittorio Ferraresi, si era rimesso all’aula. E la Lega ha voluto marcare la propria distanza dagli alleati 5Stelle.
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“La maggioranza è andata in frantumi alla Camera. Però governano né d’amore né d’accordo. Solo potere per il potere, twitta subito il deputato di Forza Italia Giorgio Mulè. E la presidente dei deputati Fi, Mariastella Gelmini: “La corsa Salvini-Meloni a scavalcarsi a destra si schianta contro i numeri”. Mentre i Cinquelle replicano: “No alla castrazione chimica, su questo noi siamo coerenti. Un’alternativa di centrodestra in Parlamento non esiste”.
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DI TIZIANA TESTA
L’unico astenuto sulla castrazione chimica è un deputato della Lega, Giuseppe Basini, che ha motivato così il suo dissenso dal gruppo: “Credo che lo Stato non abbia mai diritto di interferire in questa maniera. Se uno ha tendenze aggressive dobbiamo permettere la lobotomia prefrontale? Io non credo che faccia parte del diritto e delle nostre tradizioni un provvedimento come questo”, ha detto. Basini è un 72enne fisico nucleare in pensione, di pensiero liberale, già docente al Cern.