Migranti, l’Ue vuole imporci il Global compact. Meloni: «Ecco le prove»
Non è bastato il no italiano e di molti altri Stati membri. In Europa c’è ancora chi «trama» per imporre ai Paesi Ue il Global Compact, il documento dell’Onu che di fatto vuole riconoscere un diritto all’emigrazione. A denunciarlo è stata Giorgia Meloni, postando sul proprio profilo Facebook la foto del «documento segreto della Commissione Ue» in cui si sostiene che l’adozione del Global compact è obbligatoria.
Meloni: «I burocrati Ue vogliono imporci il Global Compact»
«Ecco svelato il documento segreto della Commissione UE che spiega la strategia da adottare per rendere obbligatorio il Global Compact for Migration per tutti gli Stati a prescindere dalla loro volontà. Una gravissima ingerenza dei burocrati europei sulla sovranità degli Stati nazionali che rende carta straccia la democrazia in Europa», ha scritto Meloni, ricordando che «grazie a FdI il Parlamento italiano ha votato contro il Global Compact, così come hanno fatto tanti altri Stati europei». «Ma gli euroburocrati non si rassegnano e tramano per favorire l’immigrazione di massa in Europa», ha proseguito la leader di FdI, sottolineando che «siamo alla follia: alle elezioni europee del 26 maggio manderemo a casa questi signori per proteggere i nostri confini e la nostra identità e la nostra sovranità».
Il documento segreto della Commissione europea
Il documento della Commissione Ue, svelato dal sito di informazione lavocedelpatriota.it, ha la forma di un parere legale sul Global compact e le sue conclusioni non lasciano margini di dubbio: «Si deve concludere – si legge nel paragrafo 46 – che il GCM ha valore legale ed è capace di influenzare il contenuto della legislazione adottata dalla Ue». Dunque, ha chiarito l’eurodeputata Janice Atkinson, che ha diffuso per prima il documento sul sito di informazione indipendente britannico therebel.media, «i nostri politici hanno mentito quando hanno affermato che non sarebbe giuridicamente vincolante. Questo documento prova che lo sarebbe. Ed è già sancito in alcune aree della legge dell’Ue».