Cittadinanza (falsa) in 3 giorni: nel business anche un parroco

Un migliaio di cittadinanze itailane falsificate per un giro d’affari di oltre 5 milioni di euro.

E nella vicenda era coinvolto persino un parroco. È il “sodalizio criminale” scoperto oggi in Piemonte, tra Verbania e Novara, dalla polizia dopo indagini durate oltre un anno.

In manette nell’operazione “Super Santos” sono finiti sette brasiliani che in appena tre giorni sono stati in grado di trasformare 800 brasiliani in cittadini italiani. Ogni “pratica” al prezzo di 7mila euro in contanti tutto incluso. E, per chi ne avesse avuto voglia, offrivano escursioni sul lago Maggiore e degustazione dei prodotti locali. A chi acquistava il “pacchetto” l’agenzia d’affari illegale garantiva la cittadinanza inducendo in errore gli ufficiali delle Anagrafi perché facessero risultare gli “assistiti” residenti nei Comuni coinvolti ottenendo così illegamente i requisiti per chiedere la cittadinanza italiana. Infine i neoitaliani postavano su Facebook un selfie col passaporto in mano e con alle spalle l’ingresso del Municipio e prendevano il volo verso Stati Uniti e Canada dove, da cittadini Ue, sarebbe stato più semplice entrare.

Falsa cittadinanza italiana, sette arresti a VerbaniaPubblica sul tuo sito

Un enorme business illecito messo in piede dagli arrestati e che ha coinvolto persino un parroco della diocesi di Padova, ora sottoposto a obbligo di firma. Il religioso avrebbe fornito in cambio di denaro un falso certificato di battesimo che dimostrava la presunta discendenza da un avo italiano.

“Dopo l’operazione della polizia di questa mattina a Modena, la pacchia finisce per altri furbetti dei documenti facili”, esulta Matteo Salvini, “Altro che ius soli e cittadinanze in regalo, occorrono rispetto e controlli. Grazie ancora a Forze dell’ordine e inquirenti”.

il giornale.it

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