Giudice applaude Salvini sui migranti: “Finalmente ci siamo”. Ma finisce sotto accusa.
Il giudice finisce sotto accusa. Perché? Semplicemente perché si trova in accordo sulla linea di Matteo Salvini in tema di immigrazione.
Parliamo del presidente del Tar di Brescia, Roberto Politi. Lo ha detto chiaramente. Per il giudice
oggi l’Italia ha un “esecutivo finalmente non più pavido” e che un serio dibattito sui migranti è stato spesso osteggiato da una “penosa litania dei diritti fondamentali“.
Ma tali dichiarazioni a viso scoperto, espresse per di più durante la presentazione della relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale amministrativo, gli sono costate “care”.
Il presidente del Tar, riporta il Corriere, ha sostanzialmente plaudito alle nuova linea sui migranti e ha auspicato una stagione di riforme in favore dei “cittadini italiani, nati in Italia da cittadini a loro volta italiani”. Infine, Politi ha stigmatizzato le “penose litanie” sui diritti che favoriscono una “classe super protetta a tutela di posizioni contraddistinte dal vizio originario della clandestinità”.
Ora: si può anche criticare la scelta del magistrato di esprimersi in queste parole durante una cerimonia ufficiale. Ma nel farlo occorre anche ricordare, solo per fare un esempio, che anche l’ex procuratore capo di Torino, Armando Spataro, non ha mai mancato di dire la sua sull’immigrazione.
Rapidamente per Politi sono montate le polemiche e le critiche da parte dei suoi colleghi, in primis, che lo hanno messo “sotto processo”.
“Appare offensivo definire penosa litania di diritti fondamentali la richiesta del rispetto dei diritti inviolabili riconosciuti dalla nostra Costituzione ad ogni individuo, indipendentemente dalla sua cittadinanza”, hanno scritto in una nota gli avvocati delle camere penali di Brescia..
Ed aggiungono che le parole del giudice sono “gravi per un magistrato nell’esercizio delle sue funzioni che proprio su quei diritti è chiamato a giudicare”.
Oggi non è più possibile esprimere una propria opinione diversa dalla massa? O non si può essere d’accordo con un ministro come Salvini?
Fonte: Il Giornale