“Odio Salvini” e brucia una foto. E il ministro risponde al giovane
Non c’è giorno senza che Matteo Salvini debba fare i conti con qualche hater
L’ultimo della lista è un ragazzo che nelle ultime ore ha avuto i suoi 15 minuti di celebrità dopo avere pubblicato un filmato dove lo si vede dare fuoco a un foglio A4 su cui è stampato il volto del ministro dell’Interno. Il giovane non schioda gli occhi dalla telecamera. Lo sguardo è torvo, cattivo e immobile mentre l’immagine del segretario della Lega, lentamente, si piega sotto le fiamme. Poi, prima di bruciarsi, il ragazzo butta via il foglio.
Il video della sceneggiata è arrivato anche sullo smartphone del ministro. Che, dopo averlo “ammirato”, lo ha caricato sui social per mostrarlo a tutti. Il commento del vicepremier non è intriso di rancore, ma vuole fare un po’ di ironia sul gesto del giovane, la cui prodezza video ha per colonna sonora un pezzo rap dove ripete la frase “Amo l’Italia ma odio Salvini”.
Matteo Salvini✔@matteosalvinimi
“Odio Salvini” e brucia la mia immagine.
Ecco il vincitore del premio “Simpatia” della settimana.
Tutto normale?
Ho finito i commenti ma non perdo il sorriso. 1.45113:41 – 12 mar 20191.087 utenti ne stanno parlandoInformazioni e privacy per gli annunci di Twitter
Ecco cosa ha scritto il segretario leghista: “‘Odio Salvini’ e brucia la mia immagine. Ecco il vincitore del premio ‘Simpatia’ della settimana. Tutto normale? Ho finito i commenti ma non perdo il sorriso“. Se la maggior parte dei followers del vicepremier approvano la sua strategia di minimizzare la minaccia, c’è chi lo invita a fare qualcosa: “Adesso basta. Questo è vilipendio con gesti violenti verso una Istituzione che saresti tu, Matteo. Ti ricordo che rappresenti ogni tuo elettore o simpatizzante che comincia a sentirsi offeso da questi squallidi individui. A me girano le palle. Tu continui a mandare baci. Ma anche no”, il commento di Sabrina. Idea condivisa da un altro (e)lettore: “Più schiaffoni e meno bacioni: sono terroristi”. Che cosa farà in futuro il ministro? Ancora “bacioni” o pugno di ferro?
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