Matteo Salvini, diktat a Luigi Di Maio sulla Tav: “Non mollo finché campo”
Colpo su colpo. Dopo le schermaglie di giovedì sera, Matteo Salvini ribadisce la sua posizione, nettissima, sulla Tav. L’Alta velocità, ha sottolineato in un’intervista a Rtl, “la vuole la maggior parte degli italiani. Dobbiamo essere collegati con la Francia e con il resto dell’Europa”. E ancora: “Abbiamo speso dei soldi degli italiani per scavare un pezzo di tunnel e rimarrò convinto finché campo che i soldi che ci rimangono è meglio usarli per finire il tunnel piuttosto che spenderli per riempire il buco che è stato fatto”.
Il ministro dell’Interno, però, frena sulla crisi: “Sono contento di quello che ha fatto questo governo in nove mesi”, ma “un governo non deve solo discutere ma fare. Il governo andrà avanti: c’è la riforma della scuola, della giustizia, l’autonomia, l’abbassamento delle tasse per i dipendenti, delle accise”. Dunque, ancora tranchant sulla Tav: “Lunedì devono partire i bandi in territorio francese“.
Il leghista apre a una revisione dell’opera, “c’è nel contratto di governo. Si possono tagliare spese, strutture. Ed è giusto chiedere più contributi all’Europa e alla Francia. Tutto è migliorabile ma fermarla no. Spero che il buonsenso prevalga. Se qualcuno vole dire no, non si fa, ce lo dica, punto. Io non sono e non sarò mai d’accordo. Siccome la Lega è una delle due componenti di governo, scelgano gli ascoltatori”. Insomma, per quanto Salvini escluda la crisi, se i grillini non facessero passi indietro il crac non sembra evitabile. Infine, la risposta a Luigi Di Maio, che lo ha definito irresponsabile: “Sono coerente“, ha tagliato corto. “Io non mi formalizzo, penso alla sostanza”.