Qui fanno tanto i Buonisti. Ma all’estero c’è chi conduce una Battaglia contro le Moschee, ecco come combattono per…
È un avvocato e si chiama Gavin Boby, anche conosciuto come il Mosquebuster, il cacciatore di moschee.
La sua è, appunto, una battaglia dichiarata contro l’Islam e le Moschee. E (quasi) sempre riesce nella sua impresa di vincere e vedere la Moschea chiusa, o non aprire proprio.
Nato a Bristol e specializzatosi nella progettazione urbanistica ha da sempre un pallino: per lui le Moschee, quando arrivano in un nuovo quartiere, sono un rischio e abbassano notevolmente la qualità di vita del quartiere (a causa di traffico, inquinamento e quant’altro). Così Boby combatte contro di esse, e per la maggior parte delle volte riesce ad averla vinta.
Egli vince, quasi sempre, perché non utilizza argomenti ideologici e religiosi, ma appunto questi argomenti di quiete pubblica. Non a caso, secondo Boby, quando arriva una moschea in un quartiere, quasi subito le case di quel quartiere iniziano a perdere di valore immobiliare.
Su gli OcchidellaGuerra.it leggiamo, infatti, che:
Se non puoi combattere la diffusione dell’islam da un punto di vista culturale, prova a farlo grazie alla conoscenza della burocrazia. Perché la costruzione o la trasformazione di un edificio, come in Italia e in tutto il mondo, prevede una trafila di autorizzazioni e di permessi nella quale ci si può infilare come un baco, soprattutto all’inizio delle procedure di autorizzazioni, ottenendo il risultato desiderato. Insomma, la burocrazia è una contro-guerra santa con altri mezzi.
Boby in questo è un maestro: il suo know how delle leggi edilizie gli ha consentito finora, come calcola il contatore ben in vista sul sito dell’associazione Law and Freedom Foundation, da lui fondata, parla di 33 vittorie nelle 47 battaglie finora ingaggiate contro l’apertura di moschee e di centri culturali che secondo Boby di culturale non hanno niente: «La divisione etnica, in particolare tra la società islamica e non islamica, e la violenza sono al centro della dottrina islamica. Questo è il problema più visibile e quello che colpisce la gente. Le élite politiche ed intellettuali stanno minando il diritto e la libertà. Così dobbiamo capire come proteggere noi stessi».
Boby invita le comunità che si sentono minacciate dall’avanzata dell’islam di quartiere a contattare la sua associazione per studiare insieme come arginarla. Inoltre Boby consulta in modo certosino i siti dei comuni e dei quartieri in cerca di delibere sospette, che spesso vengono tenute volutamente nascoste per non suscitare le ire delle popolazioni locali. Alle quali l’avvocato non chiede soldi, ma naturalmente le azioni legali hanno un costo. Così l’associazione Law and Freedom Foundation accetta e anzi sollecita donazioni da parte di soggetti anche privati.
La battaglia di Boby però è, anche, più personale e ideologica, egli crede fermamente che l’islam «incoraggi la pedofilia, gli abusi sessuali e lo sfruttamento della prostituzione».
Per ora, egli agisce solo in Gran Bretagna, ma il suo sogno è vedere il suo franchising di “MosqueBuster” girare il mondo. E forse chissà un giorno anche in Italia.
Fonte e Foto Credit: OcchiDellaGuerra.it