La lettera di Conte a Repubblica: ‘Dal governo 11 miliardi per la sicurezza del territorio. Segnalo visto che non l’avete scritto’
“Le scrivo per segnalare questo intervento ai lettori, che ieri, leggendo il Suo giornale (a dire il vero, non è stato il solo), non hanno avuto alcuna notizia su questo Piano. Scrivendo questa lettera confido di rendere un utile servizio, in particolare, ai lettori di Repubblica che vivono e lavorano nelle Regioni colpite dal maltempo nell’autunno scorso, perché possano apprendere che è in atto una ripartizione di fondi destinati al risarcimento e alla ricostruzione anche delle loro abitazioni e capannoni danneggiati dal maltempo”.
Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una lettera al direttore di Repubblica Carlo Verdelli nella quale ricorda che due giorni fa a Palazzo Chigi ha presentato il Piano nazionale per la sicurezza del territorio, insieme ai ministri dell’Ambiente Costa, per il Sud Lezzi e dell’Agricoltura Centinaio.
“Si tratta” ha scritto Conte “del più grande piano di messa in sicurezza, lotta al dissesto idrogeologico e prevenzione del nostro Paese, che per la prima volta ‘mette a sistema’, riportando a unità, una miriade di norme, interventi e risorse che fino ad oggi risultavano sparse. Abbiamo voluto chiamarlo ProteggItalia, perché lo consideriamo una vera e propria ‘terapia del nostro territorio’”.
“È un Piano” ha precisato “che si regge su quattro pilastri: emergenza, prevenzione, manutenzione, semplificazione e rafforzamento della governance. Contiene un cospicuo finanziamento da 11 miliardi di euro per il triennio 2019-2021.
Di queste risorse, 3,1 miliardi andranno a beneficio di sedici Regioni e delle Provincie autonome di Trento e di Bolzano per le quali è stato decretato lo stato di emergenza a causa del maltempo dell’ottobre e novembre scorsi”.
“Saranno spesi per progetti immediatamente cantierabili già nel corso di quest’anno. Sono somme che nel corso della negoziazione con la Commissione europea abbiamo ottenuto a titolo di flessibilità e che quindi non verranno computate nel rapporto deficit/Pil,” ha fatto sapere il premier.