E ci veniva a fare anche la morale? Ue condanna Macron: “deve risarcire un minore migrante”. A cosa lo aveva costretto.
La Francia ci ha fatto la morale per tanto tempo, ha definito “vomitevole” la politica migratoria di Salvini e ha accusato di aver scelto di “non seguire più le leggi internazionali” e quelle “umanitarie del mare”.
Basti ricordare come rispose Salvini in quella occasione: “Non prendiamo lezioni dalla Francia che ha respinto in questi anni decine di migliaia di migranti alla frontiera di Ventimiglia, compresi donne e bambini, riportandone alcuni di notte nei boschi piemontesi e lasciandoli, come se fossero bestie”.
Quelle erano solo dichiarazioni e risposte a delle accuse poco piacevoli. Ma a conti fatti, Salvini aveva ragione. Oggi arriva la condanna.
Dopo mesi di accuse ora è Parigi (e non l’Italia) a finire sul banco degli imputati. La Corte dei Diritti Umani di Strasburgo, infatti, ha condannato la Francia per il trattamento riservato ad alcuni migranti minorenni al confine.
Il colpo all’immagine del Presidente francese potrebbe essere importante. E non mancherà di sollevare polemiche in Italia.
I fatti risalgono al 2016 e riguardano un migrante afghano che trascorse sei mesi nella Giunga di Calais, quell’enorme accampamento per lungo tempo diventato meta e punto di partenza di migliaia di immigrati diretti in Gran Bretagna. La Francia è stata condannata a risarcire il minorenne con 15mila euro.
La sentenza riguarda anche la Grecia. Atene dovrà risarcire con 4mila euro a testa nove ragazzi, di cui sei siriani, che furono trattenuti per varie settimane nelle celle di sicurezza al confine o nelle stazioni di polizia una volta entrati nel Paese.
Si attendono ora le reazioni francesi. Prima di accusare qualcuno, basterebbe pensare sui propri misfatti.
Fonte: Il Giornale