Luigi Di Maio, la cena segreta dei 10 big grillini alle sue spalle. Il retroscena: così non può andare avanti
La violenta accelerazione di Luigi Di Maio sulla “riforma” del Movimento 5 Stelle(sì alle alleanze con liste civiche alle amministrative, caduta del vincolo dei due mandati a livello locale) è la risposta a una situazione che dentro il M5s è ormai esplosiva. Il disastro delle regionali in Sardegna è l’ultima goccia, perché i malumori stanno crescendo da settimane complice l’attività di governo troppo “schienata” sulle posizioni della Lega e la comunicazione.
Il Corriere della Sera parla di una “cena segreta in un ristorante tra Camera e Senato” qualche sera fa, che ha visto riunita allo stesso tavolo “una decina di parlamentari dei 5 Stelle, in grado di rappresentarne almeno il doppio”. Tra loro “diversi presidenti di commissione” e tutti erano preoccupati: “Basta slogan, basta annunci, lavorare di più e andare meno in tv”, erano i loro ragionamenti. Nel menù le critiche più feroci sarebbero state per Cristina Belotti, portavoce di Di Maio al ministero, e Pietro Dettori, braccio destro di Di Maio. E lo stesso leader, che la “nuova fronda” per ora non mette in discussione in quanto mancherebbero alternative, viene descritto da qualche commensale come “solo, circondato da persone che gli vogliono male e che lo consigliano male”. Non esattamente il massimo per ripartire.