La giunta regionale del Trentino taglia gli autobus gratis ai migranti: e la sinistra gli compra i biglietti
Trento, 25 feb – Giro di vite sulle spese per l’accoglienza in Trentino. La Giunta regionale ha previsto che la scure dei tagli riguarderà, tra le varie voci in esame, il trasporto pubblico agevolato dei richiedenti asilo.
Cosa cambia? Vediamo nel dettaglio. Gli immigrati che fino ad ora usufruivano dei viaggi gratis sui mezzi di trasporto erano 1300. Di questi d’ora in poi un migliaio avrà diritto solo a un viaggio andata-ritorno a settimana. I giorni saranno quattro invece per tutti gli inclusi nel progetto Sprar, che devono spostarsi per frequentare i corsi di formazione al lavoro. Continueranno a viaggiare gratis, mantenendo i loro privilegi, i circa 200 stranieri con esigenze specifiche, come chi necessita di assistenza sanitaria giornaliera o i minori che necessitano di andare a scuola. Tutti coloro che non rientrano nella casistica straordinaria, a partire da marzo saranno obbligati ad acquistare i biglietti per i loro spostamenti sul trasporto pubblico. Come gli italiani, per intenderci.
La reazione degli autorazzisti
La reazione degli alfieri dell’accoglienza è stata immediata. Sordi alle istanze degli italiani, ma velocissimi nel mobilitarsi per trovare una soluzione per gli stranieri, hanno lanciato una raccolta fondi per tamponare l’”emergenza biglietti”. È stato il centro Astalli di Trento a proporre l’iniziativa sulla sua pagina Facebook. “Il biglietto dell’autobus è uno strumento importante per l’autonomia di chi è accolto, perché può andare a scuola, imparare un nuovo lavoro con un tirocinio o fare volontariato”, scrivono i gestori del centro. Ma ricordiamo che per le categorie citate nulla cambia e le agevolazioni sono ancora valide…”La scelta di limitare l’utilizzo dei mezzi pubblici rappresenta quindi un disagio per le persone rifugiate ospiti nei progetti di accoglienza che non hanno ancora un reddito. Noi vogliamo continuare a sostenerle perché siamo certi che se possono studiare, imparare, mettersi a disposizione della comunità il loro percorso di inclusione sarà più facile”. E concludono: “Ma da soli non siamo abbastanza, abbiamo bisogno di un aiuto. Sostienici regalando un biglietto o un abbonamento”.
Di Cristina Gauri