Mafia Nigeriana: la Dia conferma che sono 9 le città nelle loro mani.

Un dato sconcertante quello dichiarato dalle indagini della Dia. L’Italia è ostaggio della Mafia Nigeriana.

La Dia si rivolge ai cittadini italiani e quando parla di mafia Nigeriana si riferisce nello specifico ai criminali che sono arrivati sui barconi in Italia. E se si parla di criminali non ci si riferisce a tutta la massa, ma ad una parte che fa solo questo e che lo ha sempre fatto.

Leggiamo i dettagli riportati su Il Giornale:

Il rapporto degli esperti spiega come l’organizzazione si sia gradualmente trasformata da «gregaria» a «dominante»: se infatti fino al 2010 (l’anno della tristemente nota rivolta di Rosarno) le bande nigeriane, per poter «lavorare», dovevano pagare il pizzo alle mafie autoctone (camorra, cosa nostra e ‘ndrangheta), da quel momento in poi assistiamo a un «progressivo affrancamento caratterizzato da un modus operandi connotato da inaudita violenza». Risultato: in regioni come Lazio, Campania, Calabria, Sicilia, Puglia, Piemonte, Veneto i tre nuclei storici della mafia nigeriana (Aye Confraternite, Eiye e Black Axe) assumono un ruolo egemone, monopolizzando in importanti città (Torino, Verona, Bologna, Roma, Macerata, Napoli, Palermo, Bari, Caserta) i mercati dediti a prostituzione, spaccio di droga, traffico di armi, usura, racket delle scommesse, tratta dei migranti e perfino truffe on line.*

Un tempo l’antica leadership si limitava solo al caporalato di stampo schiavistico. Poi il salto qualitativo. Tra le città ostaggio della mafia nigeriana c’è anche Macerata; qui Pamela Mastropietro ha incrociato i suoi carnefici nigeriani, qui Pamela è stata tagliata a pezzi con modalità tipiche della tradizione tribale nigeriana. È solo in questo senso che la mafia nigeriana c’entra con il delitto della 18enne romana.

E quel sezionare il corpo in maniera «scientifica»? «I riti voodoo non hanno attinenza con questo caso – spiega un inquirente – ma il modo con cui il cadavere di Pamela è stato fatto a pezzi rimanda a una tradizione tipicamente tribale propria della comunità nigeriana dove padroneggiare l’uso di mannaie e coltelli è pratica insegnata anche ai bambini».

Insomma, in qualunque modo la si voglia girare la storia di Pamela a parlare è solo la verità. Il delitto della ragazza romana ha messo luce su un losco traffico di droga e prostituzione gestito dalla mafia degli immigrati. Poveri ospiti che devono essere accolti dalla Boldrini perchè indifesi.

A parlare ora non è Salvini, non è Berlusconi e neanche la Meloni. Stanno parlando gli esperti, che con i dati alla mano mettono in guardia il nostro governo del pericolo che corrono i cittadini italiani.

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