Scritte razziste, il padre adottivo contro Salvini: “Clima odio colpa del governo”
La polermica continua a trascinarsi e non accenna a diminuire. Nonostante Matteo Salviniabbia dimostrato pubblicamente la propria vicinanza a Bakary Dandio, Paolo Pozzi, il padre adottivo del ventiduenne senegalese, è tornato ad accusare il ministro dell’Interno e a condannare la linea dura attuata per contrastare l’immigrazione clandestina e ristabilire la sicurezza nel Paese.
A suo dire sarebbero queste le cause del “clima di odio” che c’è nel Paese.
A Melegnano, paese in provincia di Milano, il muro della casa della famiglia Pozzi è stato imbrattato nei giorni scorsi con scritte razziste. Angela Bedoni, la madre di Bakary, aveva già parlato ieri accusando, in una intervista a Repubblica, Salvini di questo “clima di odio”che a suo dire starebbe dilagando in tutto il Paese. Oggi, ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital, è stata la volta del marito Paolo. “Mia moglie non ha detto che è colpa di Salvini – ha tuonato – ma che quello che è successo è il riflesso di un clima di odio a cui contribuisce il governo. Il modo di affrontare queste situazioni che parla all’emotività più spinta pone un problema ma non pone le basi per risolverlo”. E, sebbene abbia detto di non aver mai incolpato il ministro dell’Interno, è contro di lui che i coniugi Pozzi continuano a puntare il dito. “Facile dire ‘prima gli italiani’… se si vuole far venire prima gli italiani, si lavori nelle periferie”, ha attaccato il padre adottivo facendo il verso allo slogan del Carroccio. Poi, ha rinfacciato al governo di aver fatto fatica ad ottenere il permesso per il figlio adottivo. “Quando è scaduto il permesso umanitario abbiamo fatto domanda di rinnovo, ma tra decreto Minniti e decreto sicurezza oggi è praticamente impossibile ottenerlo”.
Questa mattina, ai microfoni di Radio Anch’io, Salvini si è detto “vicino ai genitori” e ha mandato un abbraccio al ragazzo. “Chi distingue un essere umano in base al colore della pelle è un cretino – ha commentato – perché le persone si distinguono tra quelle per bene e quelle per male”. Il ministro dell’Interno ha respinto le accuse che, in queste ore, sono state mosse dalla famiglia Pizzi contro il decreto Sicurezza che, a detta loro, avrebbe determinato un clima da “caccia allo straniero”. “Dico a quella mamma che le sono vicino da papà e capisco la sua rabbia – ha commentato il leader del Carroccio – ma legare un decreto che porta più regole, ordine, sicurezza e poliziotti nelle strade italiane a un cretino che scrive una scritta cretina su un muro mi sembra una cosa bizzarra”.
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