Ecco le “fatture false” di Conte e Di Maio
I genitori di Tiziano Renzi, come del resto quelli di Di Maio e di Di Battista, a occhio non si possono definire imprenditori modello.
Se hanno fatto pasticci con fatture e assunzioni così sostiene l’accusa è giusto che paghino i loro errori come chiunque al termine di un processo e dei suoi tre gradi di giudizio. Che bisogno c’era, visto che parliamo di fatti e di inchieste vecchi di anni, di metterli agli arresti in generale e in particolare in contemporanea all’imbarazzante referendum farsa dei Cinque Stelle sul caso Salvini, nei giorni del ritorno sulla scena politica di Matteo Renzi in tour per l’Italia con il suo nuovo libro «Un’altra strada» e nelle settimane decisive per il futuro assetto del vertice Pd?
Come sostiene lo stesso Renzi, queste coincidenze non possono essere casuali, e del resto in Italia siamo abituati a una magistratura che si muove non sui tempi e sui metri della giustizia ma su quelli della parte politica amica, cercando di stupire e di stordire l’opinione pubblica.
Siamo infatti qui a parlare delle fatture di babbo Renzi come se fossero il problema principale del Paese lo ripetiamo a scanso di equivoci, se false meritano processo e condanna quando l’Istat ha certificato ieri che la produzione industriale nell’ultimo trimestre è scesa di sette punti segnando il record negativo dal 2009; io vorrei sapere la verità sulle fatture dei Renzi, ma mi interessa di più capire come mai lo spread ieri è risalito fino a quota 270 con tutto quello che questo comporta per noi (non credo che sia per questa inchiesta); vorrei evitare di essere preso per i fondelli non solo da certi genitori ma anche da un premier e da un vicepremier che dopo averci assicurato un «2019 bellissimo», un «imminente boom economico» e la «scomparsa della povertà» stanno studiando in queste ore una manovra correttiva (leggi più tasse e sacrifici) perché i loro conti erano falsi e siamo finiti in recessione…
Uno potrebbe obiettare: che ci azzeccano i Renzi con i problemi economici? Nulla, ovviamente, se non che quando la gestione e il futuro di un Paese finiscono nelle mani di incapaci, magistrati e bugiardi, questi sono i risultati: si mettono al centro le fatture false di un parente famoso per non parlare delle ben più pericolose «fatture false» di chi sta al comando, in questo caso Conte e Di Maio (comprese quelle per «pagare» il salvacondotto di Salvini). Per le quali purtroppo nessuno dei due pagherà mai.