Dalla discoteca alla casa chiusa: ecco il ghetto degli immigrati

Ci sono le ruspe, i militari dell’Esercito, i mezzi per abbattere una parte del ghetto di Borgo Mezzanone.

Da questa mattina circa 200 persone tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, su delega della Procura di Foggia, sono al lavoro per mettere in atto lo sgombero di una delle baraccopoli di migranti più grandi d’Italia.

All’interno del campo, sorto nelle vicinanze del Cara tra Manfredonia e Foggia, vicino migranti di diverse etnie. Un luogo di degrado e criminalità, tra attività illecite, casi di violenza e aggressioni alle forze dell’ordine. Secondo quanto accertato dalla procura, infatti, all’interno del campo abusivo si svolgerebbe un lungo elenco di attività illecite. Si va dallo spaccio di droga alla prostituzione (spesso gestita dalla mafia locale o nigeriana), passando per la ricettazione e la rivendita di beni rubati. Proprio a Borgo Mezzanone si è nascosto uno dei pusher di Desirée Mariottini, la ragazza morta a San Lorenzo a Roma dopo indicibili violenze.

I reati per cui si sta procedendo, secondo quanto emerge dalle indagini, vanno dall’occupazione abusiva di terreni pubblici al furto di energia elettrica, fino a violazioni in materia ambientale con pregiudizio per la salute pubblica.

Ma non solo. Perché all’interno della baraccopoli erano sorte diverse attività commeriali, ovviamente illecite. Si va dai ristoranti ai bar, passando per i mini-market. Fino ad arrivare a qualcosa di più preoccupante. Gli immobili rasi al suolo, fanno sapere dal Viminale, sono “una decina”, tutti teatro “di attività illecite e offrivano rifugio occasionale a senzatetto, spacciatori, tossicodipendenti e clandestini”. In particolare, aggiungono dal Ministero, “è stato raso al suolo un immobile, denominato ‘casa verdè, dove era segnalata prostituzione. Demolite anche altre strutture trasformate in officine improvvisate (per smontare e far sparire veicoli rubati) e dove venivano venduti alcolici e droga. In un altro manufatto abbattuto, gli abusivi avevano aperto una discoteca” (guarda qui il video).

“Il sequestro odierno non riguarda immobili o baracche adibiti ad abitazione, ci tiene a precisare la procura. Ma il ministro dell’Interno esulta: “Basta degrado, abusivi e illegalità. La pacchia è finita – dice – Grazie a prefetto, questore, autorità giudiziaria e a tutti gli altri soggetti che stanno partecipando alle operazioni. In particolare voglio ringraziare i circa 200 professionisti tra donne e uomini di Esercito, forze di polizia e vigili del fuoco”

il giornale.it

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