Alleanza che fa tremare i big in Ue. Con Usa e Russia. Così l’Italia mette ko Merkel e Macron.
L’accordo di Aquisgrana siglato tra Francia e Germania prevede una stretta collaborazione bilaterale partendo dall’economia, passando per la politica estera e militare. Una collaborazione “contro i populisti e i nazionalisti”.
Strategia messa in atto in vista del voto di maggio, le cui elezioni potrebbero rivelarsi una sconfitta clamorosa per i due leader di Francia e Germania.
Anche perché il vero intento che si cela dietro questa stretta alleanza è di isolare sempre di più l’Italia e il suo governo.
Ma se in Europa il nostro paese è visto come un nemico da una commissione europea ostile e con una linea politica antitetica a quella italiana, a livello mondiale l’Italia gode di due partner di primo piano: Stati Uniti e Russia.
Non è un mistero che Donald Trump guardi con favore al governo Lega-Movimento Cinque Stelle nato con la benedizione di Steve Bannon, già ideologo del Presidente americano, e rafforzare la collaborazione bilaterale con gli Stati Uniti dimostrandoci un partner affidabile e un riferimento nell’Unione europea – a differenza di Macron e Merkel a cui rapporti con Trump sono ai minimi storici -, può portare a consistenti vantaggi per gli interessi italiani.
La posizione strategica del nostro paese al centro del Mediterraneo e la vicinanza geografia con il nord Africa permettono all’Italia di svolgere un ruolo centrale in ambito geopolitico accrescendo il proprio peso militare nel contesto europeo.
Lo stesso vale per la Russia, la Lega ha sempre avuto ottimi legami con il mondo russo e l‘Italia ha l’occasione di accreditarsi come principale interlocutore nell’Ue per Vladimir Putin, storicamente nel blocco occidentale siamo stati un riferimento per i russi e oggi (con il comunismo ormai tramontato) possiamo accrescere la nostra partnership.
In questo contesto, Francia e Germania ne escono sconfitte. Mentre l’Italia è a lavoro per sviluppare una politica estera indipendente e degna della settimana potenza più industrializzata al mondo.
Ora si può!
Fonte: Il Giornale