Già liberi gli anarchici. L’ira della polizia: “sforzi resi vani” dal gip ma non è finita qui. Cosa sta accadendo.
I poliziotti sono indignati: gli anarchici se la caveranno con l’obbligo di firma.
“Così vanificano i nostri sforzi”, urlano i poliziotti delusi dalla decisione del giudice.
Le proteste a Torino non si fermano, e le immagini della guerriglia urbana sono ancora fresche, ma la decisione del gip ha fatto scarcerare gli undici militanti precedentemente arrestati.
“Era un covo di eversori, la base logistica di una cellula sovversiva”, assicura il questore Francesco Messina. Gli anarchici avrebbero infatti “promosso, costituito, organizzato e partecipato a un’associazione sovversiva diretta e idonea a influire sulle politiche nazionali in materia di immigrazione mediante la ripetuta distruzione dei Cie e dei Cpr e con sistematici atti di violenza e intimidazione nei confronti delle imprese impegnate nella gestione delle sopra indicate strutture di accoglienza”.
Il blitz ha scatenato la furia anarchica, le cui proteste si susseguono senza sosta da giorni, come mostrano le immagini del devasto della città di Torino, per il quale le forze dell’ordine hanno dovuto fare gli straordinari.
Salvini aveva chiesto fosse assicurata loro la prigione ma sebbene il gip abbia convalidato l’arresto, ha disposto anche la scarcerazione, come precisato da uno dei legali, Claudio Novaro, all’Adnkronos:
“La misura decisa dal giudice riguarda il reato di resistenza al momento dell’arresto mentre per gli altri capi di imputazione non sono stati ravvisati i gravi indizi di colpevolezza in quanto non possono essere attribuiti indistintamente a tutti”.
Alla polizia, però, questa decisione non è andata proprio giù, come espresso dal segretario generale dell’Fsp Polizia di Stato: “Sospettati di reati gravissimi tornano tranquillamente alle proprie ‘faccende’. Così un lavoro di oltre venti ore filate portato faticosamente a termine dai colleghi in quella giornata di ordinaria follia viene praticamente vanificato”. Perché rischiare la vita per arrestarli, se poi tornano liberi? “Bisognerebbe introdurre il reato di terrorismo di piazza che inasprisca le pene, le misure cautelari, gli strumenti di prevenzione”.
Si dà per scontato, infatti, che quanto successo a Torino rappresenti una guerriglia organizzata, non una semplice manifestazione di scalmanati.
Le tensioni però ci sono ancora e la polziia è ancora per strada ma se non verranno adottate le giuste misure di cautela, i poliziotti continueranno a rischiare grosso.
fonte: Ilgiornale