Partigiani negano le foibe e la Lega propone i tagli dei contributi pubblici. Chiamato Mattarella.

In ricordo degli infoibati dalmati e istriani, la settimana prossima si celebrerà la Giornata della memoria, per quegli uomini e quelle donne morti con la sola colpa di essere italiani.

L’Anpi, però, con la sua ultima iniziativa ha suscitato molto clamore.

A Parma, infatti, stanno sponsorizzando un convegno in cui si proietterà un video dal titolo “La foiba di Basovizza: un falso storico”.

Ma intanto è esploso uno scandalo che potrebbe compromettere le sovvenzioni statali concesse ai partigiani.

Rispetto alle posizioni di alcune sezionali locali, l’Associazione ha preso le distanze, lasciando comunque aperto lo spiraglio del dubbio.

Stando alla loro posizione, infatti, le foibe sono sì “una tragedia nazionale”, ma che va “affrontata senza alcuna ambiguità, contestualizzando i fatti”.

Ma cosa vorrebbe dire questa contestualizzazione?

Alla Lega e al centrodestra tutto non è assolutamente piaciuto, come dimostra la richiesta dell’assessore Elena Donazzan a Mattarella di “valutare lo scioglimento” dell’Anpi.

Il Carroccio, nello specifico, mira a togliere i finanziamenti statali molto generosi concessi

“È necessario rivedere i contributi alle associazioni che negano le stragi fatte dai comunisti nel dopoguerra”, ha tuonato il ministro dell’Interno.

Per capire qualcosa in più su un argomento come questo, rimasto tabù per molto tempo, basta andare sul sito del Senato. I trasferimenti provengono da due voci di bilancio: da una parte, ci sono 1,9 milioni di euro riservati dal ministero dell’Interno e altri 1,6 milioni elargiti dal ministero della Difesa.

La maggior parte dei soldi vanno ad associazioni che si riconoscono nell’esperienza dei partigiani.

Ma Salvini non può tagliare i fondi dell’Anpi, in quanto non è di sua competenza, poichè il ministero dell’Interno versa 232mila euro ad un altro ente antifascista, l’Anppia, che non sembra aver messo in dubbio le foibe. Dunque, Salvini può stare tranquillo.

Diverso pare essere il discorso per l’Anpi. Nonostante le rassicurazioni del presidente Nespolo, infatti, le ambiguità hanno suscitato molto clamore e i dubbi restano comunque.

Fonte: IlGiornale

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