Kyenge: “Mio marito al voto con la Lega? Il nostro matrimonio è finito…”
A casa Kyenge le acque sono parecchio agitate. Il marito dell’ex ministro infatti proprio ieri non ha negato la volontà di candidarsi con la Lega.
“Ho firmato per Salvini ai banchetti della Lega, entrerò in lista alle comunali di Castelfranco Emilia”, ha affermato ai microfoni de La Zanzara su Radio24. Ma adesso al marito risponde proprio la moglie, Cecile Kyenge. In una nota l’europarlamentare spiega la sua posizione riguardo alla scelta del marito: “Sento il dovere di rispondere a tante amiche, a tanti amici, ai miei sostenitori e ai giornalisti che in queste ore chiedono informazioni riguardo la candidatura annunciata di mio marito nelle file della Lega al Comune di Castelfranco Emilia. Ho sentito anch’io la sua intervista a Radio24, ribadisco e tutelo la sua libertà di candidarsi con chi desidera, una libertà che è garantita dalla nostra Costituzione italiana. Comprendo lo sgomento di tutti, compreso quello dei militanti della stessa Lega, ma per quanto mi riguarda è proprio il caso di dire che non c’è nessuna novità rilevante, essendo questo l’ennesimo e forse neanche l’ultimo episodio di una vicenda il cui copione è già scritto e anche noto”.
L’ex ministro poi parla della ormai imminente fine del suo matrimonio: “Dico che non c’è nessuna novità, salvo il fatto che si sta finalmente avvicinando la data dell’udienza davanti al giudice per la fine del nostro matrimonio; udienza da me richiesta ormai mesi addietro. Ho cosi cercato da tempo di mettere un punto finale all’episodica ed indecorosa esibizione delle questioni familiari, e posso capire le fibrillazioni della vigilia dell’udienza stessa”. Infine la Kyenge conclude ribadendo la sua posizione: “Le questioni politiche che mi vedono impegnata da anni, e nelle quali intende legittimamente impegnarsi pure mio marito, devono essere tenute al di fuori della cerchia familiare. Questo succede in tutte le famiglie che si impegnano nella cosa pubblica con etica e rispetto. Lo pretendo in primis per il rispetto delle nostre figlie e dei nostri rispettivi cari”.
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