Le toghe ci riprovano ad attaccare Salvini: “legittima difesa? Uso distorto”. Ma il ministro li asfalta così.
L’Associazione nazionale magistrati ritorna e come sempre lancia critiche al Ministro Salvini ripartendo dal punto scottante, ovvero la riforma della legittima difesa.
Ecco cosa ha dichiarato il presidente dell’Anm, Francesco Minisci, in commissione Giustizia alla Camera: “L’introduzione dell’avverbio ‘sempre’ sul rapporto di proporzione non cambia nulla se non un atteggiamento psicologico del cittadino perché ci ingenerano dubbi molti rilevati.
Se un ladro si trova in prossimità del giardino, e prima di entrare e forzare il portone blindato di casa, io gli sparo e lo uccido, c’è la presunzione di legittima difesa. È evidente che si tratta di una previsione che si presta a usi distorti”.
Poi Minisci avverte: “Non si può abbandonare il principio di proporzionalità sulla legittima difesa”.
Durante l’audizione, il presidente dell’associazione che riunisce i magistrati italiana ha anche affermato che “la tutela rafforzata all’interno di casa propria o nel proprio negozio ce l’abbiamo già dal 2006, quando è stata introdotta la presunzione di proporzione.
Le maglie quindi sono state già allargate”. E ha confermato la linea dell’Anm: “È nota la nostra valutazione critica sulla riforma”.
Ma il Ministro degli Interni, Matteo Salvini, di certo non poteva far mancare la sua risposta. Eccola: “Sto facendo il possibile e l’impossibile per garantire sicurezza e leggi più certe, tra cui quella che garantisce il diritto alla legittima difesa, che per quello che mi riguarda è sacrosanto, anche se oggi qualcuno dell’Associazione Nazionale Magistrati dice che è pericolosa e rischia di legittimare l’omicidio”.
E a dare il colpo di grazia al magistrato, in più arrivano le parole di Graziano Stacchio, il benzinaio che nel febbraio del 2015 saprò a Ponte di Nanto contro un rapinatore: “È facile parlare per i magistrati. Ma dove sta la magistratura in Italia? Lascino perdere la politica e si schierino con i cittadini. In Italia si dedica troppo tempo a difendere i delinquenti.
Tutti abbiamo diritto a difenderci. L’autodifesa è un diritto che nemmeno la legge può togliere e invece così com’è la norma tutela i delinquenti. Riprendere il fucile? Lo rifarei due volte, perché vedo che ancora oggi si difendono i delinquenti”.
Siete d’accordo?
Fonte: Il Giornale